Contributi indebiti per oltre 4,7 milioni: 4 imprenditori agricoli in carcere per truffa all'UE

PADOVA – Quattro imprenditori agricoli padovani sono stati condannati per truffa aggravata ai danni dell’Unione Europea, dopo aver messo in piedi un sistema illecito che ha consentito a sei aziende, tra il 2015 e il 2020, di ottenere indebiti contributi agricoli per un totale di oltre 4,7 milioni di euro dal Fondo Europeo Agricolo di Garanzia (FEAGA).

Il Tribunale di Padova ha disposto pene comprese tra 1 anno e 8 mesi e 2 anni e 8 mesi di reclusione, divenute definitive nel giugno 2025 dopo le conferme della Corte d’Appello di Venezia e della Cassazione.

I beni confiscati

Parallelamente alla condanna, i giudici hanno ordinato la confisca di beni per un valore complessivo di 3,3 milioni di euro. Tra i beni acquisiti al patrimonio dello Stato figurano partecipazioni societarie, immobili, terreni, polizze, disponibilità finanziarie e un complesso aziendale riconducibili ai condannati e alle società da loro gestite.

La Guardia di Finanza di Padova, attraverso intercettazioni, accertamenti bancari e analisi documentali, ha ricostruito il flusso illecito dei fondi, dimostrando che i responsabili avevano sfruttato due prestanome – presentati come “giovani agricoltori” – per ottenere artificialmente i titoli di accesso ai contributi europei, poi trasferiti tramite fusioni e compravendite simulate.

Segnalazioni alla Corte dei Conti

Oltre alla condanna penale, i quattro sono stati segnalati alla Procura Regionale della Corte dei Conti del Veneto per il danno erariale provocato. La magistratura contabile ha disposto un sequestro conservativo anticipato di beni per 3,9 milioni di euro, mentre gli organismi pagatori procederanno al recupero delle somme indebitamente percepite.

Questa operazione ha permesso di riportare nelle casse pubbliche ingenti risorse comunitarie, restituendo equità agli imprenditori agricoli che operano nel rispetto delle regole.