Banda di foggiani sgominata tra Vicenza e Treviso: rubavano escavatori e ruspe per il mercato nero

Operazione Emigratis: smantellata banda di foggiani tra Vicenza e Treviso, recuperati 14 mezzi d’opera rubati.

01 dicembre 2025 17:30
Banda di foggiani sgominata tra Vicenza e Treviso: rubavano escavatori e ruspe per il mercato nero - Immagine di repertorio
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TREVISO-VICENZA – Una vasta operazione delle forze dell’ordine ha portato allo smantellamento di un’organizzazione criminale composta in larga parte da cittadini provenienti dal foggiano, attiva da tempo nel territorio veneto. Secondo gli investigatori, il gruppo aveva messo in piedi un giro d’affari dal valore di centinaia di migliaia di euro, basato sul furto e sulla rivendita di ruspe, escavatori, caterpillar e diversi altri mezzi d’opera destinati al mercato nero o potenzialmente utilizzabili per assalti a obiettivi sensibili come caveau, banche e magazzini aziendali.

Un’indagine che parte da lontano

La Polizia Stradale di Vicenza, dopo mesi di accertamenti, è riuscita a ricostruire la rete di collegamenti del sodalizio. L’indagine è culminata con l’esecuzione di misure cautelari nei confronti di pregiudicati radicati tra le province di Vicenza e Treviso, ma con legami solidi con la Puglia, da cui molti degli indagati risultano originari.
Il bilancio dell’operazione è significativo: 14 escavatori rubati recuperati, per un valore complessivo particolarmente rilevante.

Il cuore dell’operazione Emigratis

L’operazione, denominata Emigratis e condotta tra Veneto e Puglia, ha portato alla denuncia di dodici persone legate al sodalizio. Per sette di loro sono scattati provvedimenti restrittivi, mentre tre sono state arrestate in flagranza. In una fase iniziale, inoltre, era già stato eseguito un ulteriore ordine cautelare. Nel corso delle numerose perquisizioni, gli agenti hanno sequestrato materiali e beni connessi alle attività illecite, contribuendo a delineare con precisione l’intera struttura del gruppo.

Come agiva la banda

Secondo quanto riportato, la rete criminale si muoveva con una metodicità quasi chirurgica. Ogni furto veniva pianificato nei dettagli: l’individuazione del cantiere, lo studio dei movimenti del personale, gli orari più adatti per entrare in azione, il successivo trasferimento dei mezzi rubati.
I colpi avvenivano in tempi estremamente rapidi: una volta sottratti, i mezzi venivano immediatamente bonificati da eventuali sistemi di tracciamento, corredati di documenti falsificati e poi trasferiti all’estero, dove finivano nel circuito della ricettazione internazionale.

Una rete ben strutturata

L’operazione, diretta dalla squadra di polizia giudiziaria del Compartimento Veneto, ha coinvolto diversi reparti di P.G. del territorio e della Puglia. Grazie a un lavoro investigativo complesso, è stato possibile ricostruire schemi, ruoli interni e modalità operative del gruppo, mettendo in luce una struttura organizzata e altamente professionale.
La tempestività della collaborazione tra i vari reparti ha permesso di frenare un fenomeno che, negli ultimi mesi, aveva generato preoccupazione tra imprese e operatori del settore edile del Veneto.

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