SAN POLO DI PIAVE (TREVISO). Intervento dei Vigili del fuoco in corso dalle 14 per un incidente sul lavoro nell’azienda agricola Ca’ di Rajo via del Carmine 2, a San Polo di Piave (TV): un operaio deceduto, in grave condizioni un secondo operaio.
Chi è la vittima
Uno dei due operai è Marco Bettolini, 46 anni, residente a Bassano del Grappa. Per lui nulla si è potuto fare per strapparlo alla morte. L’altro, P.A., 31enne di Cordignano è in gravissime condizioni. Pare che i due siano entrati nella cisterna e avrebbero respirato i fumi del monossido. Si sarebbero sentiti male a causa delle esalazioni. Poi il tragico epilogo per Marco.
I soccorsi
La richiesta di soccorso è giunta dal 118 per recuperare due operai colti da malore durante la pulizia di un silos.
A soccorrerli ci hanno pensato le squadre dei vigili del fuoco giunte dai distaccamenti di Motta di Livenza e Conegliano: purtroppo nonostante i tentativi di rianimazione, il medico del 118 ha dichiarato il decesso di un operaio.
Mentre il secondo operaio, dopo essere stato stabilizzato, è stato trasportato in ospedale.
Sul posto anche i carabinieri e gli ispettori dello Spisal.
Tragico infortunio alla cantina di San Polo di Piave, Cisl e Fai:“Si lavori su formazione e prevenzione”
“Non basta neppure l’appello del Presidente della Repubblica a spingere a fare di più per la sicurezza, per fermare questa strage quotidiana di morti sul lavoro. Troppa superficialità e poca formazione rimangono ancora concause che spengono vite umane di padri di famiglia e di giovani che trovano la morte sul posto di lavoro”.
Queste le parole di Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso, alla notizia dell’ennesimo tragico infortunio sul lavoro accaduto nel pomeriggio di oggi 14 settembre, alla cantina Ca’ di Rajo a San Polo di Piave. “Le dinamiche e soprattutto le responsabilità di questa tragedia verranno chiarite dalla magistratura – prosegue Paglini -, certo è che non si può non chiedersi se i due lavoratori fossero dotati di dispositivi di protezione individuali e, in caso affermativo, se fossero funzionanti”.
“Non solo – aggiunge Andrea Meneghel, segretario generale della Fai Cisl Belluno Treviso, la Federazione dell’agricoltura -: bisognerà appurare anche se siano state rispettate tutte le procedure di sicurezza e se i lavoratori coinvolti nell’incidente avessero fatto la necessaria e obbligatoria formazione prima di iniziare a lavorare”.
“Quello del vitivinicolo – prosegue Meneghel – è un settore molto parcellizzato, difficilmente raggiungibile a livello sindacale e spesso con scarsa sensibilità riguardo alla formazione sulla sicurezza. Se poi si trattasse di lavoratori stagionali, il fatto sarebbe ancora più grave, perché spesso per questa categoria la formazione viene del tutto tralasciata. La Fai, attraverso la contrattazione territoriale in agricoltura, da anni si batte affinchè vengano inserite le figure dei rappresentanti per la sicurezza territoriale, con il compito e l’obiettivo di fare la formazione specifica nelle aziende; una proposta che non risolverà del tutto il problema, ma che potrebbe essere utile a prevenire situazioni di rischio, perché è evidente che il problema riguarda la prevenzione e la formazione dei lavoratori e delle stesse aziende che tendono a considerarla ancora un costo e non un investimento necessario per salvare vite umane”
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