Malore durante la vacanza in Egitto: addio alla 37enne Lara De Cassan, mamma di tre figli
Lutto a Livinallongo del Col di Lana per la morte di Lara De Cassan, 37 anni, deceduta durante un’immersione a Sharm el-Sheikh.
LIVINALLONGO DEL COL DI LANA (BELLUNO) – Una vacanza in famiglia, pensata per regalare serenità e riposo dopo mesi di lavoro, si è tragicamente trasformata in un dramma che ha sconvolto un’intera comunità. Lara De Cassan, 37 anni, albergatrice di Arabba, moglie di Simon Grones e madre di tre bambini, ha perso la vita durante un’immersione nel mar Rosso, a Sharm el-Sheikh. Un malore improvviso le è stato fatale mentre si trovava sott’acqua, lasciando nello sconforto la famiglia e l’intera valle Fodom, unita nel dolore.
La tragedia durante l’immersione in Egitto
La famiglia era partita per Sharm el-Sheikh, sulla costa meridionale del Sinai, per un periodo di meritato relax in occasione del ponte di Ognissanti. Dopo la lunga stagione estiva dedicata all’accoglienza turistica, i De Cassan avevano scelto il mare caldo e le acque cristalline dell’Egitto per trascorrere alcuni giorni di pace prima dell’inizio della stagione invernale, quando Arabba torna a riempirsi di turisti attratti dalle piste innevate e dalle Dolomiti.
La località, nota per le sue temperature miti e la bellezza del suo mare, è una meta ideale per sport acquatici come windsurf, snorkeling, canottaggio e soprattutto immersioni subacquee tra le meraviglie della barriera corallina. Ed è proprio durante una di queste immersioni che Lara De Cassan avrebbe accusato un malore, con esiti purtroppo fatali. La notizia è giunta in Italia con profondo sgomento, sconvolgendo parenti, amici e conoscenti della giovane donna.
Una famiglia simbolo dell’ospitalità di Arabba
Lara era la figlia più giovane di Bellino ed Elia Crepaz, dopo Luca e Serena, e apparteneva a una storica famiglia di albergatori di Arabba, da tre generazioni impegnata nel settore turistico. I nonni, Gottardo e Marcella De Cassan, avevano fondato nei primi anni Sessanta l’Hotel Malita, divenuto negli anni un punto di riferimento per il turismo in valle.
Nel 2002, a Natale, era stato inaugurato il garnì bed and breakfast Serena, situato in località Precumon di Arabba, che dal 2014 Lara gestiva con il marito Simon Grones. Lei si occupava con passione dell’accoglienza degli ospiti e della preparazione delle colazioni, mentre Simon, oltre a essere maestro di sci e snowboard presso la Scuola Sci Arabba, era il tuttofare della struttura, seguendo con dedizione ogni aspetto operativo.
Sul sito web del garnì si legge un messaggio che oggi risuona con emozione: «Il Garnì Serena mantiene lo spirito autentico delle origini, arricchito con un tocco personale e moderno. Soggiornare qui significa entrare a far parte di una storia fatta di passione, ospitalità e amore per le Dolomiti». Parole che raccontano perfettamente lo spirito con cui Lara accoglieva ogni visitatore, trasformando ogni soggiorno in un’esperienza autentica e familiare.
Il cordoglio del paese e delle istituzioni
La notizia della morte di Lara ha profondamente colpito Livinallongo del Col di Lana e tutta la valle Fodom. In un momento di grande dolore, il sindaco Oscar Nagler ha espresso a nome dell’amministrazione comunale e dei cittadini la più sincera vicinanza alla famiglia: «A nome dei nostri concittadini – ha dichiarato – esprimo la vicinanza più sentita e affettuosa a tutti i parenti e amici di Lara. È un lutto che ci lascia senza parole e che colpisce il cuore della nostra comunità».
Un’ondata di affetto ha travolto la famiglia De Cassan anche da parte dei colleghi albergatori, degli insegnanti delle scuole frequentate dai figli della coppia e delle numerose associazioni locali. Tutti si sono stretti attorno ai familiari, offrendo sostegno e aiuto anche per le complesse pratiche burocratiche necessarie al rientro della salma in Italia.
Una comunità unita nel dolore
Ogni abitante della valle conosceva Lara, il suo sorriso e la sua dedizione al lavoro e alla famiglia. Il suo impegno quotidiano rappresentava un esempio di amore per il territorio, di ospitalità genuina e di spirito dolomitico. La comunità di Arabba, da sempre legata da un profondo senso di solidarietà, si è raccolta attorno ai suoi cari in queste ore di lutto e incredulità.
Resta da definire la data dei funerali, che si preannunciano come un momento di commozione collettiva per rendere l’ultimo saluto a una donna amata e stimata, il cui ricordo continuerà a vivere tra le montagne che tanto amava.