Rivoluzione per la sicurezza sulle piste: a Longarone il primo crash test per airbag da sci

A Longarone Dolomiticert e Università di Padova testano con manichini gli airbag da sci: dalle Dolomiti un nuovo standard per la sicurezza in pista.

19 novembre 2025 12:58
Rivoluzione per la sicurezza sulle piste: a Longarone il primo crash test per airbag da sci -
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LONGARONE (BL) - Ogni inverno, sulle piste italiane, si contano oltre 30.000 incidenti: dati del Sistema Nazionale di Sorveglianza sugli incidenti in montagna (SIMON) che fotografano un fenomeno fatto di fratture, traumi e, nei casi più gravi, esiti permanenti. In questo contesto, proprio dalle Dolomiti arriva un progetto che punta a cambiare gli standard di sicurezza in montagna: il primo crash test in scala reale per airbag elettronici da sci, sviluppato a Longarone.

Un laboratorio d’eccellenza per la sicurezza sulle piste

A ideare il sistema è Dolomiticert, Business Unit di Certottica Group dedicata alla certificazione dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Padova. L’obiettivo è definire un disciplinare tecnico ufficiale per certificare l’efficacia dei nuovi airbag da sci, destinati sia ai professionisti sia agli amatori.

Grazie a questo progetto, Dolomiticert si colloca tra i centri più avanzati in Europa nella simulazione fisica di impatti, con l’ambizione di fissare parametri condivisi per l’intero settore.

Come funziona il crash test con i manichini sugli sci

La nuova metodologia utilizza una catapulta di lancio a carico controllabile, progettata per scagliare su un tracciato di prova manichini sensorizzati equipaggiati con airbag elettronici e strumentazione di misura.

In questo modo gli ingegneri possono riprodurre in laboratorio le cadute più frequenti sulle piste, simulando:

  • impatti contro reti di protezione e materassi,

  • atterraggi sbagliati dopo i salti,

  • differenti tipologie di perdita di controllo e caduta.

La combinazione di manichini strumentati, sensori e catapulta modulare consente di ottenere dati quantitativi sui tempi di rilevazione della caduta, attivazione e gonfiaggio dell’airbag, in condizioni controllate e ripetibili. È la prima volta in Italia che i dispositivi di protezione per lo sci vengono testati in modo così realistico.

Algoritmi di attivazione: dal video alle prove fisiche

Finora lo sviluppo degli airbag elettronici si basava soprattutto su filmati di gara e dati raccolti sul campo, con un campione limitato di situazioni reali. Con il nuovo sistema, i tecnici possono ampliare la casistica di cadute e lavorare su parametri oggettivi, anche in assenza di video.

Il cuore di questa ricerca è la messa a punto di algoritmi in grado di riconoscere la caduta e comandare l’apertura dell’airbag nel momento più adatto, evitando sia i falsi allarmi sia attivazioni tardive. Le prove ripetute con manichini, in scenari differenti, permettono di tarare con precisione il comportamento del sistema.

Airbag più efficaci e standard condivisi per i produttori

L’obiettivo del programma è duplice: da un lato incrementare la sicurezza degli sciatori, dall’altro fornire alle aziende produttrici un metodo scientifico e certificabile per testare le proprie tecnologie.

Un airbag validato secondo i nuovi disciplinari è progettato per proteggere in modo mirato schiena, torace e clavicole, riducendo in modo significativo la gravità dei traumi in caso di caduta. Non si tratta di una protezione totale, ma di un elemento aggiuntivo all’interno di un approccio che deve comprendere anche caschi omologati, preparazione fisica e consapevolezza del rischio da parte di chi scia.

La metodologia permette anche ai marchi emergenti, privi di anni di raccolta dati in gara, di testare in modo oggettivo i propri algoritmi, favorendo la diffusione di queste tecnologie e, nel medio periodo, anche una possibile riduzione dei costi per l’utente finale.

Dal test all’aperto al laboratorio chiuso

Attualmente i test vengono condotti all’aperto, ma l’intenzione è di trasferire progressivamente il sistema in un ambiente chiuso, così da garantire:

  • condizioni costanti,

  • minore influenza del meteo,

  • misurazioni ancora più precise.

La catapulta è stata progettata per essere modulare e trasportabile, così da poter essere installata anche in piazzali innevati o in aree di test in quota, mantenendo però standard di prova coerenti con quelli di laboratorio.

Dalle piste da sci ad altri sport e all’ambito medicale

Le competenze sviluppate da Dolomiticert non si fermano allo sci. La stessa logica di airbag elettronico anticaduta potrà essere estesa ad altri ambiti:

  • moto e bici,

  • equitazione,

  • dispositivi per anziani o persone con epilessia, con sistemi che si attivano in caso di caduta improvvisa.

Mentre a Longarone i manichini “volano” nella neve artificiale, tra sensori e telecamere ad alta velocità, il traguardo a lungo termine guarda a protezioni gonfiabili dedicate a ginocchia, collo e caschi intelligenti, per dare una risposta sempre più evoluta alle esigenze di sicurezza personale nello sport e nella vita quotidiana.

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