Scritte razziste e svastiche alla Zilmet: il responsabile è un dipendente della ditta dal 2006
Identificato l'operaio che ha scritto svastiche e messaggi razzisti alla Zilmet di Limena. Provvedimenti disciplinari in arrivo dopo le indagini della Digos.


LIMENA (PD) – Il responsabile delle scritte razziste e fasciste sui muri dei bagni della Zilmet di Limena è stato identificato grazie all’indagine avviata dalla Polizia e alla collaborazione della Digos. Si tratta di un operaio di lunga data, impiegato nell’azienda metalmeccanica dal 2006, iscritto a un sindacato dal 2012. Il dipendente ha ammesso le sue responsabilità, e ora sono in arrivo i provvedimenti disciplinari.
Indagini su episodi razzisti e fascisti
Le scritte sono comparse sui muri della ditta a febbraio e giugno 2025, suscitando l’indignazione di vari gruppi sindacali e politici, tra cui la Fiom, la Cgil, l’Anpi di Padova, e la capogruppo del Partito Democratico in Regione Veneto, Vanessa Camani. Nonostante le accuse di indifferenza rivolte all’azienda, la Zilmet aveva già avviato le indagini, come confermato dal responsabile della sicurezza Gianluigi Degan. Le scritte erano state fatte con un pennarello blu, in contrasto con il materiale usato in azienda, che era solo nero, suscitando i sospetti degli investigatori.
Indagini e chiarimento
Le indagini hanno portato alla conclusione che l’operaio, ascoltato dalla Polizia, ha ammesso di essere il responsabile di entrambe le scritte, quelle di febbraio e di giugno. Il dipendente non aveva alcun legame con il gruppo "Forza Nuova" citato nelle scritte. Nonostante le accuse iniziali contro l’azienda, che era stata accusata di non aver prestato attenzione a questi episodi, l’azione della Zilmet è stata considerata efficace e tempestiva dopo i chiarimenti ricevuti. Gli enti sindacali, una volta compreso l’impegno dell’azienda, hanno riconosciuto i meriti dell’azienda per aver risolto la questione.