Assolda due sicari per lanciare molotov contro la casa dell'ex dipendente: tre in manette
Legnago, datore di lavoro ingaggia due complici per lanciare molotov contro ex dipendente: tre arresti.
VERONA – Un gesto intimidatorio grave, violento e pianificato: a Legnago i Carabinieri hanno arrestato tre persone accusate di aver lanciato due molotov contro la casa di una donna, ex dipendente di uno degli indagati. Il movente, secondo gli investigatori, sarebbe legato a una vertenza lavorativa vinta dalla vittima, che l’ex datore di lavoro non avrebbe accettato.
L’attacco con le molotov: ordigni scagliati contro la casa
L’episodio risale alla tarda mattinata del 12 settembre, quando due bottiglie incendiarie sono state lanciate contro l’abitazione della donna. Una delle molotov, scagliata dall’esterno, ha addirittura attraversato una finestra finendo all’interno della casa. Solo la mancanza dell’innesco ha impedito che si verificasse un incendio con conseguenze potenzialmente devastanti.
La donna, profondamente turbata ma illesa, ha immediatamente chiamato le forze dell’ordine, permettendo l’avvio delle indagini.
Le indagini dei carabinieri: identificati i tre responsabili
I carabinieri della compagnia di Legnago hanno ricostruito la dinamica dell’azione e individuato i tre presunti responsabili, ora accusati di fabbricazione e porto illegale di ordigni incendiari, oltre che di tentata estorsione aggravata.
Secondo gli inquirenti:
due uomini, un 52enne e un 62enne, avrebbero materialmente lanciato gli ordigni contro l’abitazione della vittima per poi fuggire;
il mandante, un uomo di 55 anni, sarebbe l’ex datore di lavoro della donna.
Il movente: una vertenza vinta dalla dipendente
Gli investigatori ritengono che l’ex datore di lavoro, dopo aver perso una vertenza con la dipendente, avrebbe tentato di intimidirla per dissuaderla dal richiedere il credito maturato. Per questo avrebbe offerto ai due complici 4mila euro, incaricandoli di compiere l’atto intimidatorio con le molotov.
Un piano che non solo non ha ottenuto l’effetto sperato, ma ha portato all’arresto dei tre uomini.
Custodia cautelare in carcere
Al termine delle attività investigative, i tre indagati sono stati trasferiti nel carcere di Montorio, dove rimangono a disposizione dell’autorità giudiziaria.