Ladri nella villa della contessa Gregorj durante il funerale: la scoperta delle nipoti

Tentato furto nella villa della contessa Gregorj durante il funerale, scoperto dalle nipoti: ora la casa è blindata.

19 novembre 2025 16:16
Ladri nella villa della contessa Gregorj durante il funerale: la scoperta delle nipoti -
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VILLORBA — Un episodio che ha lasciato sgomenta un’intera comunità ha toccato la famiglia della contessa Luisa Gregorj, figura ben nota nel Trevigiano per la sua eleganza, la sua attività culturale e il suo impegno nel mondo dell’arte e della scrittura. Proprio nei giorni dell’ultimo saluto alla donna, dei ladri senza scrupoli hanno tentato di introdursi nella storica villa seicentesca di via Fagarè, a Lancenigo, cercando di approfittare del momento di dolore della famiglia.

Ladri durante il funerale

Secondo quanto ricostruito, i malviventi avrebbero agito mentre il funerale della contessa era in corso a Casier. Hanno divelto un cancelletto e forzato un’imposta, convinti di poter entrare senza difficoltà. Davanti a loro però hanno trovato una robusta inferriata, deterrente che li ha costretti a rinunciare e a fuggire rapidamente verso altre vie della zona, forse alla ricerca di obiettivi più facili.

Movimenti sospetti e scoperta delle nipoti

Alcuni vicini avevano notato movimenti anomali attorno alla dimora e hanno subito intuito che qualcosa non andava. La famiglia, consapevole del rischio, aveva già disposto misure per proteggere la villa: molti beni di valore erano stati allontanati, la casa era stata “blindata” e sottoposta a un monitoraggio continuo.
A scoprire l’accaduto sono state le nipoti della contessa, Regina e Beatrice, molto legate alla zia e alla villa che per loro rappresenta un luogo ricco di storie e memoria. «Entrare lì è come varcare la soglia di un tempo diverso — racconta Regina —. Fuori può esserci anche la guerra, ma quello spazio trasmette solo pace. Tantissime persone venivano a trovare zia: non era mai sola».

Il valore della villa per la famiglia

L’ex villa Angarani delle Stelle non è solo un edificio storico, ma uno spazio che custodisce legami affettivi profondissimi. «Qualcuno ha cercato di aprire il cancelletto, e solo un balcone era rimasto socchiuso — spiegano le nipoti —. Questo è accaduto mentre eravamo al funerale. Quando siamo tornati dal cimitero, abbiamo visto che qualcosa non quadrava, ma per fortuna non erano riusciti a entrare».
Oggi la villa è ulteriormente protetta, rassicura la famiglia, grazie a nuovi sistemi di sicurezza e a un presidio continuo.

Una vita dedicata alla cultura

Nata a Treviso, Luisa Gregorj aveva intrapreso gli studi di pedagogia all’Università di Padova e aveva insegnato lettere in diverse scuole della provincia. La famiglia ha scelto di mantenere riservatezza sulla sua età, rispettando un desiderio espresso dalla stessa contessa.
«Era una donna indipendente, amante della vita — ricordano le nipoti —. Elegante nei modi e nella gestualità, credeva profondamente nel valore della bellezza». Oltre a essere insegnante, Luisa Gregorj è stata artista, poetessa e scrittrice, autrice di numerosi testi sulla vita trevigiana e sull’ambiente sociale del Novecento. Aveva ricevuto premi, coppe e riconoscimenti letterari in tutta Italia.

L’impegno nella fornace di famiglia

Erede della famiglia Gregorj, la contessa si era ritrovata anche a gestire la storica fornace Guerra Gregorj di Casier. Pur non avendo inizialmente esperienza nel settore, si era appassionata al mondo dei mattoni, studiandone tecniche e processi attraverso documenti, pergamene e la collaborazione con studenti universitari.
La zia, raccontano i familiari, era «saggia, giovane nello spirito, amante della natura e della cultura», sempre lucida e indipendente. Amava profondamente vivere nella sua villa, che considerava parte essenziale della sua identità e della sua storia.

Memoria e testimonianze

Esiste anche un lungometraggio dedicato a lei e girato dal regista Dimitri Feltrin proprio nella villa di Lancenigo. «In quelle immagini — spiegano le nipoti — si vede chiaramente quanto fosse profonda, colta e generosa. I suoi occhi raccontano molto più di mille parole».

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