Padova, 21 giugno – Accoglienza, inclusione, mediazione interculturale, formazione, e rigenerazione urbana: sono tanti i volti di Orizzonti cooperativa sociale di Padova, che ha raggiunto l’importante traguardo dei 20 anni. I festeggiamenti sono in programma per il 23 giugno con un evento aperto a tutta la cittadinanza per ripercorrere insieme le tappe più significative della storia della coop e presentare i nuovi progetti che interesseranno il territorio.
La giornata di festa inizia alle 9.30 nella sede di via Bernina 1 con le testimonianze di alcuni ospiti in accoglienza. A partire dalle 18, invece, si alterneranno laboratori, concerti, musica e intrattenimento per adulti e bambini al Totem Park in via Dalmazia, spazio verde nel cuore dell’Arcella recentemente riqualificato grazie al progetto “Kaboom, il quartiere vibra” (vincitore della terza edizione del Creative Living Lab sulla rigenerazione urbana, indetto dal Ministero della Cultura) e promosso da Orizzonti.
Punto di riferimento nel padovano per l’accoglienza dei migranti, nei suoi vent’anni di attività la cooperativa ha seguito oltre 18mila persone attraverso servizi di mediazione interculturale, sostegno psico-sociale, assistenza legale, corsi di italiano e accompagnamento al lavoro.
«Da due decenni siamo impegnati nel facilitare i percorsi di autonomia e integrazione delle persone con background migratorio che si sono stabilite nel territorio – spiega il presidente Ala Yassin -. È un impegno che portiamo avanti con un approccio a 360 gradi, supportato anche dalla lunga esperienza nell’ambito della mediazione interculturale».
Orizzonti nasce nel 2003 proprio da un gruppo di mediatori interculturali, facilitatori linguistici e psicologi per rispondere alle necessità di persone che, anche a causa della loro diversità culturale, si trovano a vivere in condizione di vulnerabilità, svantaggio ed emarginazione. A distanza di 20 anni, oltre ai servizi dedicati all’accoglienza, la coop gestisce anche il centro clinico Papalagi (composto da un gruppo di professionisti nell’area dell’etnopsicologia e della psicologia transculturale) e con una scuola di counseling integrato.
A seguire le varie progettualità è un team composto da un centinaio di persone tra operatori specializzati nell’accoglienza, insegnanti di italiano, psicologi, mediatori linguistico-culturali e volontari.
«Al momento stiamo lavorando ad un progetto di co-housing interculturale, rivolto a giovani under 35, studenti, lavoratori, richiedenti asilo e rifugiati che vogliono vivere un’esperienza di co-abitazione attiva – aggiunge Yassin -. Vogliamo rispondere alle necessità abitative intese come welfare locale in cui la casa è integrata ad altri servizi sociali, in linea con il percorso di rigenerazione urbana che abbiamo intrapreso con la riqualificazione del Totem Park». L’edificio interessato dal progetto, infatti, si trova a pochi passi dal parco e dalla sede delle cooperativa. Con una ventina di posti letto a disposizione, spazi comuni come lavanderia, co-working studio/lavoro e cucina, sarà aperto anche alla cittadinanza per corsi di lingua, una biblioteca e ludoteca interculturale e altre attività legate alla diffusione delle culture. Non è tutto. Tra le varie attività in programma, a settembre prenderà il via la terza edizione della scuola di counseling integrato: un percorso di formazione triennale riconosciuto per poter intraprendere la professione del counselor, ma rivolto anche a chi vuole acquisire nuove competenze relazionali e comunicative.
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