Un questionario online a cui rispondere in forma anonima, rivolto alle donne disoccupate, occupate non stabilmente e/o con il desiderio di cambiare lavoro, dai 18 ai 35 anni residenti o domiciliate in provincia di Belluno, che ha l’obiettivo di indagare i fattori che limitano la partecipazione delle donne al mercato del lavoro, così come le difficoltà di inserimento e/o di permanenza, le aspettative personali e le criticità.
L’indagine sull’occupazione delle giovani donne in provincia di Belluno è stata avviata in questi giorni dalla Fondazione Corazzin nell’ambito di Femfactor Dolomiti, progetto approvato dalla Regione nel quadro delle attività previste dall’iniziativa “P.A.R.I. – Progetti e azioni di rete innovativi per la parità e l’equilibrio di genere” finanziate con il Fondo sociale europea. La Fondazione avviata nel 1979 dalla Cisl regionale per sviluppare l’attività di ricerca socio-economica sui temi della formazione, del lavoro e del sindacato, con particolare riferimento alla realtà territoriale del Veneto, è partner del progetto che mira a individuare modelli di intervento, metodi e strumenti di lavoro per facilitare la presenza delle donne nel mercato del lavoro.
All’interno del progetto Femfactor Dolomiti, molto articolato e che vede la partecipazione di diversi soggetti, alla Fondazione Corazzin è stata affidata una ricerca che intende analizzare il fenomeno della disoccupazione delle giovani donne fra i 18 e 35 anni della provincia di Belluno e indagare il loro rapporto con il mondo del lavoro, per capire, al di là delle ragioni strettamente personali, quali difficoltà incontrano nel trovare l’occupazione che desiderano, i supporti e le informazioni di cui necessitano per orientarsi in modo consapevole in questa ricerca o le ragioni per le quali si sono viste costrette a rifiutare o abbandonare una proposta lavorativa.Il questionario è disponibile al link https://forms.gle/ETWokqTzGYuDUeqk8
Si compila in forma anonima in cinque minuti ed è rivolto a giovani donne disoccupate o inoccupate, oppure con un lavoro precario e anche a quelle che, pur avendo un’occupazione stabile, sono alla ricerca di una diversa e più soddisfacente collocazione. L’analisi delle risposte e gli eventuali approfondimenti, da realizzarsi in piccoli gruppi di confronto sul territorio, consentiranno di comprendere le maggiori criticità che affrontano le giovani donne, anche in riferimento al contesto sociale e culturale, le esigenze che esprimono in termini di equilibrio tra impegno lavorativo e vita privata, le aspettative che coltivano per la loro realizzazione personale e professionale.Cisl Belluno Treviso è uno dei partner chiave del progetto Femfactor, con un ruolo attivo in diverse aree e il coinvolgimento di diversi soggetti che nel sistema-Cisl esprimono competenze specifiche: Fondazione Corazzin (centro studi), Ialanapia (ente di formazione), In.Principio (servizi al lavoro), Ust (Unione sindacale territoriale).
“Confidiamo – spiega Anna Orsini, presidente della Fondazione Corazzin – che attraverso le indicazioni che emergeranno dalle risposte delle donne che parteciperanno al questionario sia possibile mettere sul campo azioni specifiche per favorire l’incontro fra domanda e offerta e potenziare i percorsi di inserimento lavorativo, garantendo pari opportunità sia in termini economici che di sviluppo di carriera, e favorendo le condizioni per conciliare l’impegno lavorativo con la cura della famiglia”.L’indagine online prevede innanzitutto di raccogliere dati sulla presenza delle donne nel mondo del lavoro e di quantificare, in modo particolare, il fenomeno di tutte quelle giovani donne dal 18 ai 35 anni che per vari motivi non hanno un’occupazione. Si intende poi esplorare i motivi per i quali le giovani non sono ancora riuscite a trovare un posto di lavoro con lo strumento del questionario anonimo per capire, al di là delle ragioni strettamente personali, quali difficoltà incontrano nel trovare l’occupazione che desiderano, i supporti e le informazioni di cui necessitano per orientarsi in modo consapevole in questa ricerca e le ragioni per le quali si sono viste costrette a rifiutare o abbandonare una proposta lavorativa.
“Attraverso l’analisi delle risposte anonime e l’ulteriore approfondimento in piccoli gruppi sarà possibile scattare una fotografia realistica dei motivi della mancata partecipazione delle donne bellunesi al mercato del lavoro e delle loro difficoltà di inserimento. Analisi a cui seguiranno percorsi di supporto e di orientamento, realizzati da altri partner all’interno del progetto Femfactor”, conclude Orsini.
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