Belluno – Oggi pomeriggio il territorio del Bellunese è stato colpito da una violenta tempesta, caratterizzata da una forte grandinata e raffiche di vento che hanno provocato danni significativi. La tempesta ha interessato diverse zone, dal Comelico all’Agordino, dal Cadore alla Valbelluna, causando il crollo di tetti, la caduta di pali dell’elettricità e la devastazione dei boschi.

Al momento non si hanno segnalazioni di danni a persone, ma i Vigili del Fuoco e la Protezione Civile sono intervenuti in numerosi interventi, superando quota 100, per gestire le situazioni più emergenziali e ripristinare la normalità nel territorio.

Una situazione che richiama i giorni di Vaia
Foto che ricordano i giorni di Vaia, la tempesta che nel 2018 sconvolse la montagna veneta spazzando alberi, boschi, paesi.

Le immagini che documentano i danni causati dalla tempesta odierna richiamano alla mente i tristi giorni di Vaia, la tempesta che nel 2018 ha sconvolto la montagna veneta. In quell’occasione, la potenza distruttiva degli eventi meteorologici aveva spazzato via alberi secolari, boschi interi e interi paesi.
Interventi in corso per valutare i danni
Il governatore Luca Zaia si è subito messo in contatto con i sindaci del territorio per valutare i danni alle strutture. Al momento non risultano danni alle persone. «Alcuni versanti di bosco colpiti dal vento – riferisce il presidente governatore – sono stati quasi completamente abbattuti. Immagini che ricordano, con le dovute proporzioni, quanto accaduto con Vaia». Su gran parte dell’area dolomitica bellunese, informa sempre Zaia, si è scatenato un vento violento, accompagnato da grandine».

Attualmente, le autorità competenti stanno valutando l’entità dei danni provocati dalla tempesta odierna. I Vigili del Fuoco e la Protezione Civile, insieme ad altre squadre di soccorso, sono al lavoro per stabilire la situazione e intervenire tempestivamente per ripristinare le infrastrutture danneggiate e garantire la sicurezza dei cittadini.
AGGIORNAMENTO ORE 21
Scoppia il maltempo, tante le richieste di aiuto arrivate alla Centrale del 118. In un breve lasso di tempo dalle 17.20 alle 18 circa sono state numerose le chiamate per attivare i soccorsi. Alcune persone hanno segnalato mancati rientri, che fortunatamente si sono rivelati solo ritardi. Diversi gli interventi. Il Soccorso alpino di Pieve di Cadore è stato inviato lungo il sentiero che da Dubiea scende a Perarolo, per un ciclista che era caduto dalla propria mountain bike.
Il 61enne di San Vito di Cadore (BL) è stato imbarellato e trasportato assicurato alla corda lungo la discesa fino ai mezzi, per poi essere condotto all’ospedale di Pieve con un possibile trauma al ginocchio. Una squadra del Soccorso alpino di Cortina, percorrendo dall’alto la Ferrata Sci Club 18, ha raggiunto due coppie di turisti rumeni, che a causa del temporale si erano bloccate a 100 metri dall’uscita.
I soccorritori li hanno affiancati nel risalire l’ultimo tratto e riportati a valle. L’elicottero del Suem di Pieve di Cadore, dopo aver imbarcato un tecnico del Soccorso alpino di Agordo per indirizzare l’equipaggio, si è diretto verso la Ferrata Costantini sulla Moiazza, poiché un escursionista polacco, durante la salita dell’itinerario attrezzato era stato colto da una forte grandinata. Individuato, il 28enne è stato recuperato con il verricello e lasciato al Rifugio Carestiato. Il Soccorso alpino di Belluno è invece salito sulla Cima del Monte Peron, dove fratello e sorella, 19 e 21 anni di San Donà di Piave (VE), dopo il temporale, erano bloccati in cresta, fradici e infreddoliti, in un punto ripido e reso scivoloso dall’acqua, molto rischioso da superare.
Una squadra si è avvicinata con i mezzi finché non ha trovato una pianta abbattuta dal vento sulla sede stradale. I soccorritori hanno quindi proseguito a piedi, sono saliti per il sentiero e hanno raggiunto i ragazzi. Dopo averli assicurati per superare il passaggio impegnativo, li hanno condotti fino a Pian dei Castaldi. Nel frattempo una seconda squadra aveva liberato la strada e portato le jeep più vicine all’uscita del sentiero.
Gli operatori stanno lavorando senza sosta per riparare i tetti scoperchiati, ripristinare l’energia elettrica nelle zone interessate e risolvere i danni causati ai boschi. La situazione richiederà probabilmente diverse ore e potrebbero essere necessari ulteriori interventi nei prossimi giorni.
Monitoraggio costante e misure di prevenzione
L’evento meteorologico odierno è un promemoria dell’importanza di un costante monitoraggio del clima e di adeguate misure di prevenzione per fronteggiare tempeste violente come questa. Il territorio del Bellunese, noto per la sua bellezza naturalistica, richiede un’attenzione particolare per garantire la sicurezza dei residenti e la protezione dell’ambiente.
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