Maltempo, frana travolge una cisterna: gasolio finisce nel torrente. L'allarme lanciato e le immagini.
Frana causata dal maltempo danneggia una cisterna a Borca di Cadore: sversamento di gasolio nel torrente.
BORCA DI CADORE (BELLUNO) – Dopo le recenti calamità naturali che hanno interessato la frazione di Cancia, un nuovo allarme ha fatto temere un disastro ambientale nella valle del Boite. A seguito del violento temporale di giovedì sera, che ha nuovamente attivato la frana dell’Antelao, una cisterna interrata contenente gasolio è stata danneggiata, provocando la fuoriuscita del combustibile nel torrente Boite e nei corsi d’acqua a valle.
Frana e pioggia intensa risvegliano un pericolo nascosto
La forte precipitazione ha smosso ghiaia e detriti lungo il canalone, facendo riversare materiale all’interno dei vasconi di contenimento posizionati a difesa dell’abitato. In uno di questi, nascosta sotto il terreno, si trovava ancora una cisterna risalente a un vecchio insediamento Eni, demolito nel 2011. All’interno del serbatoio si conservavano ancora oltre dieci metri cubi di gasolio da riscaldamento.
Il carburante raggiunge il Piave, odore avvertito fino a Longarone
La sostanza inquinante ha seguito la corrente, raggiungendo velocemente Vodo di Cadore, Valle, Perarolo e spingendosi lungo il fiume Piave fino alle porte di Longarone. L’odore caratteristico del carburante era percepibile anche a chilometri di distanza.
Scatta il piano di contenimento e bonifica
Sono immediatamente scattate le operazioni di contenimento con panne galleggianti posizionate in punti strategici, mentre una ditta specializzata ha iniziato le operazioni di aspirazione del carburante residuo. Si sta procedendo anche alla rimozione del materiale contaminato. Le manovre coinvolgono vigili del fuoco, Protezione civile, Arpav, Provincia di Belluno, Enel e Prefettura, in una rete coordinata di intervento.
Le operazioni continueranno nei prossimi giorni
Il monitoraggio ambientale proseguirà, con particolare attenzione alla qualità delle acque e allo stato dei bacini idrici. Le attività di pulizia riguarderanno anche i laghi artificiali gestiti da Enel, per garantire il pieno ripristino dell’equilibrio ecologico dell’area montana. La vicenda accende i riflettori sulla necessità di censire i serbatoi interrati dismessi, soprattutto in territori fragili.