BIBIONE, SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO. La Conca di Bevazzana, situata lungo la litoranea Veneta, è un’opera storica risalente al periodo della Serenissima. Questa via di comunicazione, rilevante per il territorio di Bibione, è rimasta chiusa per due anni, “provocando non solo un impatto significativo sulla viabilità turistica ma anche danni considerevoli alla fauna e flora locali”. Lo denunciano oggi alla nostra redazione molti residenti di Bibione. La chiusura ha suscitato quindi frustrazione e rabbia, come evidenziato anche dalle parole di Fabio Ceppi, un abitante del comune di San Michele al Tagliamento, Bibione.
L’appello dei cittadini e l’assenza di risposte
I cittadini, esasperati, hanno espresso il loro disagio riguardo alla situazione di stallo. “Nonostante il forte impatto sulla comunità e l’ambiente, le autorità regionali e locali non sembrano aver fornito risposte concrete” – commentano -. Ceppi in particolare sottolinea “l’incomprensibile silenzio da parte della Regione Veneto e delle associazioni locali, un silenzio che pesa sulla comunità e aggrava il senso di abbandono”.
Impatti economici e ambientali
“Oltre agli ovvi disagi per i residenti e i turisti, la chiusura della Conca di Bevazzana ha portato a un spreco economico notevole” – aggiungono preoccupati alcuni cittadini -. “Le attività commerciali e turistiche lungo la litoranea hanno subìto ripercussioni negative, in un’area già provata da sfide ambientali. Inoltre, l’ambiente circostante, caratterizzato da una ricca biodiversità, risente negativamente di questa situazione di stallo“.
La necessità di interventi urgenti
“La situazione richiede un intervento urgente da parte delle autorità competenti. È essenziale non solo per ripristinare la viabilità ma anche per tutelare l’ambiente e sostenere l’economia locale. La comunità di Bibione e San Michele al Tagliamento chiede trasparenza e azioni concrete per risolvere questa problematica che si trascina da troppo tempo – hanno concluso -.
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