Le tradizioni, il folklore, la storia dei paesi e delle singole realtà parrocchiali vanno rispettate, gli eccessi vanno, invece, combattuti. Fermo su questa linea, il presidente di Confcommercio San Donà-Jesolo, Angelo Faloppa, ha da tempo aperto una battaglia contro il protrarsi delle sagre di paese. Il troppo stroppia, come si suol dire, anche su questo versante, insomma, specie se poi si finisce per trasformare le feste in piazza come dei veri e propri ristoranti, con inevitabile concorrenza sleale nei confronti delle attività che sono soggette al rispetto di regole ferree. Per questo il presidente Faloppa ha accolto con grande soddisfazione il disegno di legge presentato dall’assessore della regione del Veneto alle Attività Produttive, Roberto Marcato, che è andato a toccare, regolamentandole, anche le sagre paesane. Nella fattispecie, la proposta è quella di ridurre a non più di 15 giorni consecutivi la durata delle sagre. “Questa scelta – sostiene Marcato – è per combattere la concorrenza sleale di stand di cibi e bevande (in deroga ai permessi necessari) rispetto ai locali della zona interessata, bar e ristoranti”.
Esulta Faloppa. “Non posso che esclamare: finalmente! Ci fa piacere che la Regione intenda intervenire ponendo un freno al dilagare delle sagre, ovvero al protrarsi della durata delle stesse. Le sagre di paese, quasi sempre legate alla ricorrenza del Patrono, appartengono alla tradizione e alla storia delle nostre realtà. Ancora oggi è un modo per ritrovarsi e fare comunità. Però ad un certo punto diciamo che gli organizzatori si sono fatti un po’ prendere la mano, organizzare gli eventi anche per un mese intero. Le feste vanno rispettate, ma ritengo (e riteniamo come associazione) che due settimane a cavallo del giorno del patrono, siano sufficienti per onorare la ricorrenza e tenere alto lo spirito di appartenenza e la voglia di trascorrere del tempo assieme. Fare di più significa, in qualche modo, speculare sulla festa stessa e andare in competizione con gli esercizi pubblici, tra bar e ristoranti, che hanno regole sicuramente più stringenti e costi molto più alti”. Senza contare che, nel tempo, si sono aggiunti anche altri appuntamenti nelle piazze e nelle vie dei paesi, legati alla gastronomia, con buona pace per le realtà esistenti. “Da parte mia – conclude il presidente Faloppa – continuerò a frequentare le feste di paese, situazioni che mi appartengono e che mi piace seguire, anche con la mia famiglia; con la nuova legge regionale lo farò con maggiore soddisfazione”.
Rimani sempre aggiornato in tempo reale, iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram. Per segnalazioni 327 94 39 574