Veneto, primo caso autoctono di chikungunya su una 64enne: cos'è e come si trasmette

NEGRAR DI VALPOLICELLA (VR) - Il Veneto registra il primo caso autoctono di chikungunya, confermato dal Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell’Irccs di Negrar. La paziente,...

07 agosto 2025 10:42
Veneto, primo caso autoctono di chikungunya su una 64enne: cos'è e come si trasmette -
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NEGRAR DI VALPOLICELLA (VR) - Il Veneto registra il primo caso autoctono di chikungunya, confermato dal Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell’Irccs di Negrar. La paziente, una donna di 64 anni residente nella zona, non aveva effettuato viaggi recenti in Paesi dove la malattia è endemica. Al momento è ricoverata e le sue condizioni sono stabili, con monitoraggio continuo da parte del personale sanitario.

Attivate le misure di sorveglianza e prevenzione

A seguito del caso, la Regione Veneto ha messo in campo tutte le misure di sorveglianza sanitaria: indagine epidemiologica approfondita, controllo entomologico nell’area di residenza della paziente, disinfestazione straordinaria delle aree interessate e rafforzamento della vigilanza in pronto soccorso. Particolare attenzione è stata rivolta al tracciamento delle possibili esposizioni a rischio e alla protezione di altri soggetti potenzialmente coinvolti.

Cos’è la chikungunya e come si trasmette

La chikungunya è una malattia virale che si trasmette esclusivamente tramite la puntura di zanzare infette del genere Aedes, soprattutto Aedes albopictus (nota come zanzara tigre). I sintomi più frequenti sono febbre alta improvvisa, dolori articolari intensi che possono durare settimane o mesi, dolori muscolari, mal di testa, eruzioni cutanee, debolezza e, in alcuni casi, gonfiore delle articolazioni. Sebbene il decorso sia spesso autolimitante, in soggetti anziani o con patologie pregresse possono manifestarsi complicanze.

Un evento inedito per la sanità regionale

Fino a oggi, tutti i casi di chikungunya rilevati in Veneto erano collegati a viaggi all’estero in aree endemiche. L’individuazione di un caso autoctono rappresenta un evento significativo e potrebbe essere legato sia al ritorno di viaggiatori da paesi interessati dalla malattia, sia alle condizioni climatiche che favoriscono la diffusione della zanzara tigre.

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