Brendola ricorda Norma Cossetto, uccisa a 23 anni: una via intitolata alla giovane vittima delle foibe
Brendola intitola una via a Norma Cossetto, vittima delle foibe. Cerimonia con alunni, autorità e cittadini per ricordare coraggio e memoria.
BRENDOLA (VICENZA) – Questa mattina, venerdì 24 ottobre, il Comune di Brendola ha intitolato a Norma Cossetto la strada che dalla nuova rotatoria lungo via Benedetto Croce (Strada Provinciale 12 Bocca d’Ascesa) conduce al nuovo quartiere residenziale all’ingresso del paese. Alla cerimonia hanno partecipato il Sindaco Bruno Beltrame, l’assessore alla Cultura Matteo Fabris, altri amministratori comunali, alunni della scuola primaria Boscardin, insegnanti, il Comandante della Stazione dei Carabinieri Luogotenente Nicola Carlin, rappresentanti degli Alpini di Brendola e San Vito e numerosi cittadini.
Ricordo di Norma Cossetto
Norma Cossetto (17 maggio 1920 – 5 ottobre 1943), italiana e istriana, studentessa dell’Università di Padova, è stata una delle prime vittime della persecuzione titina verso gli italiani di Istria e Dalmazia, barbaramente gettata nelle cavità carsiche legata ad altri prigionieri. Nel 2005 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi le conferì la Medaglia d’Oro al Merito Civile, riconoscendo il suo coraggio e il suo amore per la patria.
Cerimonia e lettura della motivazione
Durante la cerimonia, semplice ma solenne, è stata letta la motivazione della medaglia: “Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio. 5 ottobre 1943 – Villa Surani (Istria)”.
Parole del Sindaco
Il Sindaco Bruno Beltrame si è rivolto soprattutto agli alunni di terza elementare ricordando la forza e l’esempio di Norma: ogni passaggio sulla via intitolata potrà ricordare una ragazza che ha creduto nella libertà, nella giustizia e nel valore della verità anche in tempi di paura e di odio. Ricordare Norma significa anche ricordare tutte le vittime delle violenze, impegnandosi per un futuro di pace, dialogo e solidarietà.
Intervento dell’assessore Fabris
L’assessore alla Cultura Matteo Fabris ha sottolineato come Norma fosse una studentessa modello, orgogliosamente italiana e istriana, colpita ingiustamente dall’odio della guerra. Ha ricordato la ferita aperta della storia tra il 1943 e il 1947, anni in cui l’odio prevalse sull’umanità, e il lungo silenzio sulle foibe e sull’esodo giuliano-dalmata. Fabris ha spiegato come l’intitolazione della via sia un faro di memoria e verità, voluto anche dal Comitato 10 Febbraio, e ha letto il messaggio dei familiari di Norma, Diana, Dino e Loredana Cossett.