Sondaggio Uil Veneto: sanità e lavoro tra i principali problemi a Belluno

Belluno: sanità e lavoro i problemi principali per i cittadini secondo sondaggio Uil Veneto. Trasporti e bullismo tra le altre emergenze.

11 giugno 2025 18:30
Sondaggio Uil Veneto: sanità e lavoro tra i principali problemi a Belluno -
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BELLUNO – La sanità e il lavoro sono i temi più sentiti e segnalati come problematici dai cittadini della provincia di Belluno, secondo un recente sondaggio promosso da Uil Veneto e analizzato dal Centro studi CSSE Veneto. I dati sono stati presentati nel corso del convegno “Dal sondaggio alle proposte – Analisi dei bisogni dei veneti”, tenutosi nella sala Bianchi “Eliseo Dal Pont” di Belluno, che ha raccolto quasi 17mila risposte in tutto il Veneto, toccando temi quali ambiente, casa, istruzione, lavoro, sanità, sicurezza e trasporti.

Sanità la questione più sentita dai bellunesi

Il 29,2% dei partecipanti in provincia di Belluno ha indicato la sanità come problema prioritario, spesso a causa delle difficoltà di contatto con i medici di base, non sempre facilmente raggiungibili telefonicamente. Questo rende complicato il filtro tra assistenza territoriale e ospedaliera, spingendo molti pazienti a rivolgersi al pronto soccorso, che si trova sovraccaricato di codici bianchi. Il Veneto detiene infatti il primato per la più alta percentuale di codici bianchi nei pronto soccorso, con il 54% dei casi.

La situazione è aggravata dalla difficoltà di reperire medici di famiglia, soprattutto in un territorio montano come Belluno, dove la logistica rende complesso garantire un’assistenza efficace. Un ulteriore problema riguarda le case di riposo, diventate sempre meno accessibili per via dei costi elevati, con rette medie che nel 2025 hanno superato i 2.000 euro al mese, un aumento significativo rispetto agli anni precedenti.

Lavoro tra precarietà e salari insufficienti

Il secondo tema più preoccupante è quello del lavoro (28,3%), con segnalazioni riguardanti la qualità del lavoro, la precarietà, la sicurezza e gli stipendi bassi. In Veneto, solo una assunzione su dieci è a tempo indeterminato, un dato che fa riflettere sulla stabilità occupazionale. Il segretario generale di Uil Veneto, Roberto Toigo, ha sottolineato l’urgenza di affrontare queste criticità per garantire contratti dignitosi e tutelare salari e diritti.

Il punto di vista sindacale e le proposte per il territorio

La coordinatrice di Uil Veneto Belluno, Sonia Bridda, ha evidenziato come la mobilità rappresenti una sfida quotidiana per i giovani, soprattutto in un territorio montano con trasporti pubblici poco capillari. Bridda ha ribadito la necessità di investimenti massicci per potenziare la rete di trasporto pubblico e garantire sicurezza nei vari ambiti della vita quotidiana.

Sulla sanità ha posto l’accento sull’importanza di potenziare la medicina territoriale con Case di Comunità efficienti, estendere la telemedicina e l’assistenza domiciliare integrata, in modo da rispondere alle esigenze di una popolazione spesso anziana e dispersa in un territorio complesso.

Diversi bisogni a seconda dell’età

I giovani under 18 indicano come principale problema i trasporti (37,5%), mentre le fasce tra 18 e 59 anni segnalano soprattutto il lavoro (tra il 32,7% e il 33,1%). Gli over 60 pongono invece al primo posto la sanità, con una percentuale che supera il 56%.

Il fenomeno bullismo e il servizio di supporto Uil Veneto

Il tema della sicurezza, compreso il bullismo, è stato segnalato dal 10,8% degli intervistati. Il segretario Toigo ha evidenziato come il bullismo, un tempo percepito come un problema limitato, stia ora dilagando, mettendo a dura prova i giovani. Per questo motivo, Uil Veneto ha attivato uno sportello virtuale gratuito di ascolto e supporto, accessibile via mail all’indirizzo [email protected], dedicato ai ragazzi vittime di bullismo e cyberbullismo.

Questo servizio, già avviato a Belluno e Treviso e poi esteso a tutta la regione, offre un punto di riferimento sicuro con personale esperto, fungendo da facilitatore tra le vittime e le istituzioni competenti, senza sostituirsi alle strutture ufficiali.

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