Alberto Trentini, detenuto in Venezuela da novembre, chiama la famiglia: cresce la pressione diplomatica

Dopo 8 mesi, Alberto Trentini chiama di nuovo la famiglia dal Venezuela

28 luglio 2025 15:15
Alberto Trentini, detenuto in Venezuela da novembre, chiama la famiglia: cresce la pressione diplomatica -
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Dopo otto lunghissimi mesi di silenzio forzato, Alberto Trentini, cooperante veneziano di 45 anni, detenuto in Venezuela, è riuscito a stabilire un nuovo, breve contatto con la sua famiglia.

Una seconda telefonata, tanto attesa quanto commovente, ha interrotto un silenzio pesante, fatto di angoscia e speranze sospese. Il caso continua a mobilitare la diplomazia italiana, mentre cresce l’attenzione pubblica su una vicenda ancora avvolta da profondi interrogativi.

La seconda chiamata dopo mesi di silenzio

La famiglia Trentini, attraverso una nota congiunta con l’avvocata Alessandra Ballerini, ha confermato con emozione di aver riascoltato la voce di Alberto per pochi minuti. "Pur nella costante angoscia, siamo sollevati", hanno dichiarato, ringraziando le istituzioni italiane per il loro impegno. Il ministro degli Esteri Tajani ha annunciato pubblicamente l’avvenuta comunicazione, confermando che i canali diplomatici restano attivi e costantemente operativi.

Il cooperante, in missione umanitaria con l’organizzazione Humanity & Inclusion, era arrivato in Venezuela nell’ottobre 2024. Durante un viaggio da Caracas a Guasdualito, è stato arrestato con accuse mai chiarite ufficialmente, lasciando la famiglia e la comunità internazionale nel buio più totale sulle vere motivazioni della detenzione.

Diplomatici al lavoro tra Italia e Venezuela

Il governo italiano continua ad agire per ottenere chiarezza e giustizia. In questo contesto si inserisce la nomina di Luigi Vignali come Inviato Speciale della Farnesina per i detenuti italiani in Venezuela. Un passo significativo annunciato dal ministro Tajani, in accordo con la premier Giorgia Meloni.

Vignali, attuale Direttore Generale per gli Italiani nel mondo, avrà il compito di intensificare le relazioni istituzionali e cercare una soluzione diplomatica per il rilascio di Trentini e di altri connazionali detenuti.

Il Viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli ha ribadito il sostegno del Governo, esprimendo sollievo per la telefonata e sottolineando come si tratti di un "passo in avanti per la tutela dei diritti dei detenuti". Cirielli ha ribadito l’auspicio che, grazie al lavoro diplomatico, si possa giungere presto alla scarcerazione di Alberto.

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