TREVISO – Un caso scolastico sta generando controversie in una scuola primaria paritaria della provincia di Treviso, dove una insegnante è al centro di una disputa con la famiglia di un alunno di quinta. Al centro della questione, il tono rigoroso utilizzato dall’insegnante nei confronti dello studente, colpevole di vari errori grammaticali nei compiti.
Scontro tra famiglia e insegnante per i toni usati in classe
Secondo quanto emerso, la maestra, stufa delle ripetute imprecisioni ortografiche del ragazzo, avrebbe scritto un messaggio nel quaderno scolastico con toni ritenuti troppo duri: “Se la tua intenzione è proseguire così, per me puoi rimanere a casa!“. Un messaggio che ha indignato i genitori, convinti che i metodi usati richiamino un approccio didattico superato.


Punizioni e tensioni in aula
Oltre alla nota, sono emerse altre forme di punizione disciplinare, come l’esclusione dalla ricreazione o la minaccia di non partecipare alla recita di fine anno. Azioni che, secondo la famiglia, avrebbero generato un senso di ansia e disagio nel bambino. I genitori hanno subito richiesto un incontro con la dirigenza scolastica, denunciando un clima educativo poco tranquillo.
La scuola avvia un confronto con la famiglia
Il preside ha definito l’episodio come una svista, pur confermando la competenza e la professionalità dell’insegnante, che lavora da vent’anni e da cinque anni nella stessa classe. Ha dichiarato che l’insegnante si è pentita per l’uso delle parole, e che da tempo è in corso un dialogo con la famiglia per trovare una soluzione comune. Tuttavia, i genitori hanno già annunciato l’intenzione di trasferire il figlio in un altro istituto per il passaggio alla scuola media.
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