Conclusione Giudiziaria per la tragica morte di Nicolò Feltrin: patteggiamento per il padre
A Longarone, un piccolo comune nel cuore del Bellunese, si conclude uno dei casi più dolorosi e controversi degli ultimi anni. Diego Feltrin, 44 anni, padre di Nicolò Feltrin, il bimbo tragicamente scomparso a soli due anni a causa di un’overdose, ha patteggiato una pena di due anni con la sospensione condizionale, evitando così il carcere. La sentenza arriva dopo un lungo e tormentato processo che ha visto il padre accusato inizialmente di omicidio colposo e di spaccio di droga.
Una tragedia familiare che ha scosso l’opinione pubblica
La morte di Nicolò ha destato grande emozione e indignazione, soprattutto per le circostanze in cui si è verificata. L’accusa sosteneva che il piccolo fosse deceduto per «intossicazione acuta da sostanza ad azione psicotropa a seguito di indigestione di hashish», somministrata, secondo gli inquirenti, dal padre con l’intento di calmarlo. Una tazzina con tracce di droga era stata trovata nella camera del bambino, in una casa descritta come piena di hashish.
Il patteggiamento: una decisione controversa
Il patteggiamento accettato dal giudice rappresenta una conclusione legale del caso, ma solleva questioni più ampie sul sistema di giustizia e sulla gestione delle tragedie familiari che coinvolgono sostanze stupefacenti. Diego Feltrin, descritto come una persona incensurata e con una condotta irreprensibile sia prima che dopo il tragico evento, ha visto cadere l’accusa di spaccio di droga, concentrandosi così unicamente sull’omicidio colposo.
Una comunità ancora in cerca di risposte
La conclusione del caso giudiziario non mette fine al dolore di una comunità profondamente colpita dalla perdita di un bambino innocente. Il caso di Nicolò Feltrin rimane un triste monito sui pericoli legati alla presenza di droghe in contesti domestici e sulla necessità di proteggere i più vulnerabili. La sentenza, seppur chiuda un capitolo legale, lascia aperte molte riflessioni sulla prevenzione e sulla responsabilità individuale e collettiva nei confronti dei minori.
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