Attilio Moregola, tecnico informatico presso il Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” di Monastier, si appresta a intraprendere una delle sfide più estreme nel mondo dell’atletica: percorrere 285 chilometri a piedi da Milano a Sanremo in 48 ore. Questo evento, parte della prestigiosa ULTRA MILANO SANREMO 2024, non solo mette alla prova l’endurance fisica ma anche la resilienza mentale, rendendola una competizione che va oltre la mera prestazione sportiva.
La preparazione: un viaggio lungo sei mesi
La preparazione di Moregola per questa impresa è stata meticolosa e intensiva, durata ben sei mesi, durante i quali ha progressivamente aumentato le distanze percorse ogni giorno. Un regime di allenamento che non solo ha richiesto una disciplina ferrea ma anche un’attenzione particolare alla salute fisica e mentale, elementi cruciali per affrontare sfide di questa portata. “Correre per 50 minuti e riposare per 10 minuti” sarà la sua strategia durante la gara, un approccio che testimonia la meticolosità della sua preparazione.
Il supporto del Presidio Ospedaliero “Giovanni XXIII” e di un gruppo di amici e sostenitori, tra cui il gruppo sportivo “OLL Scars” di Fossalta, ha giocato un ruolo fondamentale in questa fase, fornendo a Moregola non solo assistenza medica professionale ma anche un sostegno morale indispensabile.
Una maratona per una causa
Oltre alla sfida personale, Moregola corre per una causa benefica: sostenere l’ANFASS di San Donà di Piave, un’organizzazione che si occupa di persone con disabilità. Questo aspetto aggiunge un valore emotivo e sociale alla sua impresa, dimostrando come lo sport possa diventare un veicolo di cambiamento sociale e solidarietà.
Il coinvolgimento di partner e sponsor locali, come l’officina “Turchetto” e le aziende “Ossida”, “Signal Therapy” e “Fulcro”, sottolinea ulteriormente l’importanza della comunità e della collaborazione nel raggiungere obiettivi tanto ambiziosi quanto nobili.
L’impatto della maratona sulla vita e sulle persone
La decisione di Moregola di condividere la sua passione e le sue esperienze attraverso il libro “Le impronte delle emozioni, storie di running” apre una finestra sul mondo meno conosciuto delle maratone e dell’ultramaratona, portando alla luce storie di resistenza, sacrificio e, soprattutto, di profondo amore per questa disciplina.
Questo libro non solo racconta le sfide fisiche incontrate dagli atleti ma anche quelle emotive e psicologiche, offrendo un’ispirazione per chiunque affronti sfide personali, sia nell’ambito dello sport che nella vita di tutti i giorni.
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