Emergenza a Venezia, affonda cisterna per i pozzi neri: scatta l'allarme ambientale
Cisterna affonda a Venezia nel Canale Sud: sostanze inquinanti in mare. Sospesa la circolazione.


VENEZIA — Nel primo pomeriggio di oggi, 14 luglio, la tranquillità della laguna è stata improvvisamente scossa dall’affondamento di una cisterna lunga 18 metri, impiegata per l’espurgo dei pozzi neri, nel tratto del Canale Sud antistante l’impianto di Veritas.
I due marinai presenti a bordo sono riusciti a salvarsi senza riportare ferite, ma dal relitto semisommerso si è sprigionata una preoccupante chiazza di sostanze inquinanti, che ha iniziato a espandersi rapidamente sulla superficie dell’acqua.
Rapido intervento della Guardia Costiera
Non appena ricevuta la segnalazione, la Guardia Costiera di Venezia è intervenuta in modo rapido e coordinato, inviando la vedetta CP 833 e il motoscafo GC L 27. Le operazioni di emergenza sono state svolte in stretta collaborazione con le Guardie ai Fuochi, allertate dall’armatore stesso.
L'area è stata prontamente isolata utilizzando panne assorbenti, strumenti fondamentali per arginare la diffusione delle sostanze contaminanti e contenere i danni ambientali.
L'armatore della cisterna è stato diffidato a rimuovere il relitto e a bonificare il tratto di mare interessato, considerato altamente pericoloso per la navigazione e per la sicurezza delle imbarcazioni in transito.
Sospesa la circolazione nel Canale Sud
In attesa della messa in sicurezza definitiva, la circolazione navale nel Canale Sud è stata sospesa, misura indispensabile per garantire che le operazioni si svolgano senza rischi ulteriori per le persone e per l’ambiente.
La decisione di bloccare temporaneamente il traffico acqueo sta già causando disagi significativi alle attività marittime e al trasporto merci nella zona. Tuttavia, secondo quanto riferito dalle autorità, la priorità resta la protezione dell’ambiente e la prevenzione di ulteriori danni.