Valentina Tomirotti: una voce per l’inclusione e i diritti delle persone con disabilità
VILLORBA – La disabilità non è solo una condizione fisica, ma una lente attraverso cui leggere le sfide sociali, culturali e politiche della nostra società. In un evento che unisce attivismo, cultura e inclusione, Valentina Tomirotti, con il suo stile diretto e ironico, si fa portavoce di una battaglia che non riguarda solo le persone con disabilità, ma l’intera comunità. La sua testimonianza, autentica e potente, apre un dibattito sulle difficoltà quotidiane che affrontano le persone disabili, dalle barriere architettoniche alla stigmatizzazione sociale, fino alla rappresentazione che i media e la cultura mainstream offrono di loro.
Una battaglia per l’autonomia e il riconoscimento dei diritti
Tomirotti, che con orgoglio si definisce “attivista”, non si limita a denunciare le difficoltà, ma sfida la società a cambiare. Dalla sua “carrozza”, come ama chiamare la sua sedia a rotelle, porta avanti la sua battaglia per un mondo accessibile a tutti. L’inclusività, infatti, non è solo una questione di rispetto, ma un tema che riguarda tutti. Rendere la cultura, i servizi e gli eventi fruibili per tutti è una necessità, come sottolineato anche da Lisa Martelli, assessore alla Cultura del Comune di Villorba, che rimarca come la visione dell’amministrazione sia orientata a favorire l’accessibilità in tutte le sue forme.
Il valore dell’inclusione: un impegno che non si ferma
La filosofia della longevità e dell’inclusione permea ogni parola dell’assessore Martelli. “Accogliere la diversità non è solo un principio, ma un valore aggiunto per tutta la comunità”, afferma. L’inclusività deve andare oltre i principi teorici e diventare una prassi quotidiana, partendo dalla consapevolezza che tutti, prima o poi, potrebbero trovarsi ad affrontare una condizione di disabilità, sia per invecchiamento che per altre circostanze della vita.
L’attivismo come atto di liberazione
Valentina Tomirotti non è solo un’attivista, ma una voce che rifiuta il silenzio e rivendica spazi che sono stati a lungo negati alle persone “diverse”. “Il mio essere attivista nasce dalla volontà di rompere il silenzio e di costruire una società dove nessuno debba più chiedere il permesso di esistere”, spiega Tomirotti. Non si tratta di ottenere concessioni, ma di affermare diritti che sono già di tutti, ma che spesso vengono ignorati o negati.
Questa battaglia, per Tomirotti, non riguarda solo l’accessibilità fisica, ma anche il diritto all’autodeterminazione, alla rappresentazione autentica, alla possibilità di vivere ogni aspetto dell’esistenza, compresa la sessualità e il desiderio. La sua filosofia di vita è chiara: non si tratta di adattarsi al mondo, ma di cambiarlo. Una prospettiva che invita a guardare oltre le apparenze e ad accogliere la diversità come valore.
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