Lavoro nero nelle campagne di Treviso: beccati 14 braccianti irregolari, tra loro un minorenne

Scoperti 14 braccianti irregolari nella Marca trevigiana, tra cui un minorenne. Denunciato il reclutatore pakistano.

10 ottobre 2025 08:57
Lavoro nero nelle campagne di Treviso: beccati 14 braccianti irregolari, tra loro un minorenne -
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TREVISO – Nuovi controlli della Guardia di Finanza nella Marca trevigiana hanno fatto emergere un quadro preoccupante di lavoro nero e sfruttamento durante la vendemmia 2025, con sanzioni, denunce e indagini ancora in corso su alcune aziende agricole locali.

Controlli nelle campagne trevigiane

Nei giorni scorsi i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Treviso, impegnati nelle attività di prevenzione e contrasto al lavoro irregolare, hanno effettuato una serie di controlli mirati presso aziende agricole attive nel territorio. L’obiettivo era quello di verificare la regolarità delle assunzioni in occasione della stagione della vendemmia.

Le verifiche hanno portato alla scoperta di 14 lavoratori impiegati irregolarmente, di cui 13 completamente “in nero”, senza alcuna copertura previdenziale o assicurativa. Tra loro è stato identificato anche un minorenne, segnalando così una violazione particolarmente grave delle norme a tutela del lavoro e dell’infanzia.

Lavoratori stranieri senza permesso di soggiorno

Nel corso delle ispezioni, la Finanza ha scoperto che su un terreno agricolo appartenente a un’impresa locale erano impegnati tre braccianti bengalesi privi di permesso di soggiorno per motivi di lavoro. Tutti e tre risultavano assunti in nero, privi di qualsiasi contratto o tutela.

Dagli accertamenti è emerso che i lavoratori erano stati reclutati da una società di servizi, rappresentata da un cittadino pakistano, alla quale erano state subappaltate le operazioni di vendemmia. L’uomo è stato denunciato alla Procura di Treviso per il reato di impiego di manodopera extracomunitaria priva di titolo per il lavoro.

Maxi-sanzioni e diffide alle aziende agricole

A seguito delle violazioni accertate, sono state elevate maxi-sanzioni amministrative e contestualmente disposta la diffida a regolarizzare i lavoratori con il versamento dei contributi previdenziali e assicurativi evasi. Le aziende coinvolte dovranno inoltre procedere alla ricostruzione dei rapporti di lavoro per garantire il riconoscimento dei diritti ai dipendenti coinvolti.

In alcuni casi, tuttavia, gli approfondimenti non sono ancora conclusi. La Guardia di Finanza ha acquisito una notevole mole di documentazione contabile ed extracontabile, da cui emergono ulteriori elementi di irregolarità che potrebbero condurre a nuove contestazioni in materia tributaria e giuslavoristica.

Il ruolo della Guardia di Finanza nella tutela dei lavoratori

L’operazione della Guardia di Finanza di Treviso rientra nel quadro delle attività di contrasto allo sfruttamento lavorativo e alle frodi fiscali che danneggiano l’economia sana del territorio.

Le violazioni delle norme sul lavoro, oltre a privare lo Stato di importanti risorse, danneggiano gli imprenditori onesti e mettono in pericolo la sicurezza dei lavoratori, spesso costretti ad accettare condizioni precarie pur di lavorare.

La Guardia di Finanza ha ribadito il proprio impegno nel vigilare contro le forme di sfruttamento e concorrenza sleale, intensificando i controlli nel settore agricolo, particolarmente esposto durante le fasi stagionali della raccolta.

Legalità e sicurezza nelle campagne trevigiane

L’azione condotta conferma la volontà delle istituzioni di difendere la legalità e la dignità del lavoro nelle campagne della Marca, contrastando pratiche che ledono i diritti fondamentali dei braccianti e compromettono l’equilibrio del tessuto economico locale.

Con la vendemmia 2025 ormai conclusa, la Guardia di Finanza continuerà a monitorare le aziende agricole della provincia di Treviso, rafforzando la collaborazione con le autorità competenti per assicurare trasparenza, giustizia e sicurezza nel mondo del lavoro.

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