VERONA – Ancora una volta, il carcere di Montorio è il palcoscenico di una tragedia, con il secondo suicidio in meno di 48 ore. Dopo la morte di un detenuto avvenuta domenica, questa mattina, 18 marzo, un altro recluso, di nazionalità italiana, ha deciso di porre fine alla propria vita all’interno della struttura.
Il contesto e l’allarme della Uilpa
Questi due tragici eventi si inseriscono in un contesto di emergenza crescente all’interno delle carceri italiane, come evidenziato da Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa Polizia Penitenziaria. Con il suicidio di oggi, il numero dei detenuti che si sono tolti la vita in Italia nel corso del 2025 sale a 20, includendo anche il suicidio di un membro del personale penitenziario. A Verona, la situazione è estremamente critica, con 595 detenuti per soli 318 posti disponibili, gestiti da un numero di agenti insufficiente. La mancanza di personale, che dovrebbe essere almeno di 420 unità, peggiora ulteriormente una situazione già precaria.
Le richieste di intervento
De Fazio sottolinea l’urgenza di adottare misure per ridurre la sovraffollamento nelle carceri e per potenziare gli organici della Polizia Penitenziaria. È altresì essenziale garantire un’adeguata assistenza sanitaria e psichiatrica ai detenuti, al fine di prevenire tragedie come quelle degli ultimi giorni. La situazione richiede riforme strutturali nel sistema penitenziario per interrompere un ciclo di morte e sofferenza che sta purtroppo aumentando in modo drammatico.
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