Diana Canevarolo in coma a Vicenza: grave incidente o violenza?
Torri di Quartesolo, 49enne in coma dopo trauma cranico. Indagini aperte tra caduta accidentale e possibile azione di terzi.
TORRI DI QUARTESOLO – Restano drammatiche le condizioni di Diana Canevarolo, 49 anni, trovata giovedì 4 dicembre in un lago di sangue nel cortile del condominio in via Zara. Il trauma cranico che la donna ha riportato è grave e esteso, tanto che le speranze di sopravvivenza appaiono minime. Le autorità sanitarie continuano a monitorarla costantemente presso il reparto di rianimazione del San Bortolo di Vicenza, sotto la supervisione del primario Vinicio Danzi.
Le indagini proseguono sotto traccia
L’inchiesta è coordinata dal sostituto procuratore Camilla Menegoni e procede in modo riservato. È stato aperto un fascicolo tecnico che consente ulteriori accertamenti, tra cui un nuovo sopralluogo della scientifica. Al momento tutte le piste rimangono aperte: dal procuratore capo Lino Giorgio Bruno è stato precisato che si valuta sia l’ipotesi di azione violenta da parte di terzi, sia quella di un incidente accidentale. Particolare attenzione viene posta anche alle condizioni psicofisiche della donna nella notte dell’accaduto. La ferita principale è localizzata nella zona occipitale sinistra.
Caduta, impatto o corpo contundente: le prime valutazioni
Dai primi esami medici emerge che la natura del trauma potrebbe essere più coerente con un colpo da corpo contundente piuttosto che con una caduta dovuta a malore. Si ipotizza che la donna possa essere caduta dalla finestra del primo piano, dove vive con il compagno Vincenzo Arena, 62 anni, e il figlio Nicolò, 19 anni, oppure addirittura dal tetto. Tuttavia, la mancanza di ferite su mani e braccia – che normalmente si formerebbero cercando di attutire la caduta – aggiunge dubbi sulla dinamica dell’incidente. Il corpo è stato ritrovato a qualche metro dalla finestra, in una porzione del cortile priva di muretti o sporgenze, con il sangue concentrato nell’area.
L’allarme al 118 e l’intervento dei soccorsi
L’allarme è stato lanciato poco prima delle 5.30 dal compagno e dal figlio della donna. La polizia, però, è stata contattata solo quasi cinque ore più tardi, circostanza che ha compromesso la scena del ritrovamento. I primi a intervenire sono stati i volontari della Croce Bianca di Barbano, seguiti dall’automedica e dall’ambulanza infermierizzata del Suem di Vicenza. All’arrivo del medico, la donna era in arresto cardiaco e i soccorritori hanno utilizzato il defibrillatore. Una volta stabilizzato il battito, Canevarolo è stata intubata e trasferita in ospedale.
Sopralluoghi, testimonianze e acquisizione video
Dopo il trasporto, la polizia scientifica ha iniziato un lungo lavoro di catalogazione e fotografia della scena sia nel cortile sia nell’appartamento. L’abitazione è stata sequestrata per ulteriori accertamenti. La squadra mobile, guidata dal vice questore Lorenzo Ortensi, ha raccolto testimonianze tra cui quelle del compagno Vincenzo, del figlio Nicolò e del medico del Suem. Sono state inoltre acquisite le immagini delle telecamere private della via, una delle quali potrebbe rivelarsi decisiva per chiarire l’accaduto.
Ipotesi aperte e quadro clinico critico
Tra le possibilità al vaglio figurano sia una caduta dalla finestra sia un brutale pestaggio. Il procuratore Bruno ha dichiarato: «Al momento non abbiamo un’ipotesi certa. Le condizioni della vittima, con una vasta e grave ferita al cranio, non permettono accertamenti diretti per valutare eventuali strumenti contundenti». Diana Canevarolo resta in prognosi riservata, e la situazione clinica continua a essere monitorata con la massima attenzione dagli specialisti del San Bortolo.