Un duro colpo all’organizzazione criminale di spaccio di droga è stato sferrato dalla Squadra Mobile di Padova. Due arresti e tre obblighi di dimora segnano un episodio significativo nella lotta contro il traffico di sostanze stupefacenti nella città.
Dettagli sugli Arrestati e le Accuse
Un uomo di 24 anni di origini tunisine e una donna di 46 anni di nazionalità marocchina sono finiti in carcere, mentre un terzo uomo di 31 anni, anch’esso tunisino, è stato colpito da un obbligo di dimora in Veneto. Sono pesanti le accuse a loro carico, che vanno dal traffico alla detenzione di cocaina.
Le Complicità
Ulteriori indagati sono un uomo di 34 anni di Padova e una donna di 40 anni di Fossalta di Piave (Venezia), entrambi stranieri. Le indagini hanno rivelato che il gruppo aveva allestito un’efficiente rete di spaccio in varie zone di Padova, con una disponibilità costante e abbondante di droga.
L’organizzazione aveva messo a punto strategie insolite per eludere la legge, come nascondere la droga nei raccoglitori di indumenti usati. Questo metodo ha reso ancor più difficile la task force delle Forze dell’Ordine nel rintracciare e sequestrare le sostanze illecite.
Il Ruolo dei Minori e l’Uso di Indumenti per Nascondere la Droga
Particolarmente sconcertante è il coinvolgimento di minori e l’utilizzo di metodi ingegnosi, come il recupero di guanti dai supermercati per confezionare le dosi. Queste tattiche dimostrano l’estrema determinazione dell’organizzazione nel perseguire i propri scopi criminali.
Zone di Spaccio e Metodi di Distribuzione
La rete di spaccio era particolarmente attiva in aree strategiche come il centro cittadino, nelle vicinanze della Stazione di Padova e nel quartiere Sacro Cuore. Qui, i membri dell’organizzazione avevano affittato alloggi per facilitare le operazioni di spaccio.
Sequestri e Conseguenze Legali
Oltre agli arresti, la Procura ha ottenuto il sequestro preventivo di un’abitazione in zona Mortise, ritenuta frutto dello spaccio di stupefacenti. La donna di 46 anni utilizzava perfino la figlia di sette anni per non destare sospetti, e aveva intestato l’abitazione alla stessa.
L’operazione conduce a un chiaro messaggio: la lotta contro il traffico di droga è più attiva che mai, e le Forze dell’Ordine sono determinate a porre fine a queste attività illecite. Il coinvolgimento di cittadini stranieri e minori rende questa operazione ancora più significativa, sottolineando la necessità di una vigilanza costante e di un impegno collettivo per sradicare queste reti criminali.
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