Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso, nell’ambito dei controlli dei trasporti internazionali su strada, durante le operazioni di riscontro della merce rinvenuta a bordo di un autoarticolato proveniente dal confine italo-austriaco, hanno scoperto uno dei più rilevanti carichi di sigarette di contrabbando mai fermati su strada in Veneto.
Le tre tonnellate di sigarette, abilmente occultate dietro un carico di pannelli di legno, formalmente destinati in Puglia, sono state dunque sequestrate, insieme alla motrice e al semirimorchio utilizzati per il trasporto illecito.
I due conducenti del mezzo, tenuto conto dell’entità del carico, peraltro trasportato nottetempo, delle modalità con cui è stato “cautelato” (utilizzando un carico di legname di copertura) e dell’inattendibilità delle dichiarazioni rilasciate, sono stati tratti in arresto per il reato di contrabbando aggravato di tabacchi lavorati esteri.
Il fermo dell’autoarticolato, entrato in Italia dalla provincia di Udine (per la precisione attraverso il valico di confine di Tarvisio), è avvenuto nei pressi del casello autostradale di Venezia Est, importante punto di snodo della viabilità interregionale che, ogni anno, registra il transito, in sola uscita, di oltre 3,5 milioni di veicoli, di cui circa il 16% autoarticolati, in buona parte provenienti dalla cosiddetta “rotta balcanica”.
Erano circa le due di notte, quando il procedere incerto del mezzo, dopo aver oltrepassato la barriera autostradale, pagando in contanti il pedaggio al casello, ha indotto i finanzieri del Gruppo di Treviso, posizionati da poche decine di minuti per l’esecuzione di un posto di controllo, a selezionarlo per verificare la natura della merce trasportata.
In base a un primo documento di viaggio, esibito dai due autisti, il carico doveva consistere solamente in 700 metri quadri di pannelli in faggio. In effetti, dall’apertura dei portelloni posteriori e del telo laterale del mezzo pesante, il primo “strato” di merce era costituito da legname, dietro il quale, tuttavia, era stata nascosta altra merce non ben identificata, avvolta da un telo scuro.
Solo a questo punto i conducenti hanno consegnato, non senza esitazione, un secondo documento di viaggio (una lettera di vettura internazionale), che aveva a oggetto sei bancali di articoli non meglio precisati e indicava come parte venditrice una società ceca produttrice di articoli in vetro, come luogo di prelevamento una città della Polonia nei pressi di Cracovia e come parte acquirente un’impresa non ben identificata, con sede in Campania.
La rimozione del telo scuro e la successiva apertura di uno dei cartoni, sul cui lato esterno comparivano riferimenti a un generico contenuto di prodotti in vetro, ha portato così alla luce l’ingente carico di sigarette, diviso in 14.400 stecche, riportanti il marchio “Rothmans Blue”, normalmente venduto, al dettaglio, al prezzo di 5 euro a pacchetto.
I tabacchi sequestrati, del valore commerciale di circa 720 mila euro, non commerciabili in Italia e nell’Unione Europea, in quanto non conformi ai parametri minimi di sicurezza previsti dalla normativa comunitaria, erano dunque destinati a essere venduti al dettaglio senza alcuna autorizzazione e in evasione d’imposta, quantificata in circa 575 mila euro tra accisa e imposta sul valore aggiunto.
L’attività di servizio svolta dalla Guardia di Finanza di Treviso, basata sul monitoraggio e l’analisi dei flussi veicolari che travalicano il territorio nazionale e sul costante presidio delle principali direttrici stradali e dei caselli autostradali, anche con l’impiego di pattuglie notturne, è stata finalizzata a contrastare il sempre fiorente fenomeno del contrabbando, al fine di tutelare le casse dello Stato, gli operatori economici onesti e la salute dei consumatori, disarticolando le filiere distributive delle merci introdotte illecitamente sul territorio nazionale.
La diffusione della presente notizia è stata autorizzata dalla Procura della Repubblica di Treviso, ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito, e nel rispetto dei diritti degli indagati che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, sono da presumersi innocenti fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza (art. 5, comma 1, D.Lgs. n. 106/2006, come introdotto dall’art. 3 del D.Lgs. n. 188/2021)
Rimani sempre aggiornato in tempo reale, iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram. Per segnalazioni 327 94 39 574