Sciopero a Castelfranco Veneto: 150 lavoratori bloccano lo stabilimento Berco
Lo stabilimento Berco di Castelfranco Veneto è stato completamente bloccato dallo sciopero di 16 ore indetto da Fiom Cgil e Fim Cisl. Lunedì 24 e martedì 25 febbraio, i dipendenti hanno aderito in massa alla protesta, riunendosi in un’assemblea davanti alla fabbrica.
La produzione è ferma e un presidio si è formato ai cancelli del sito di Borgo Padova. I sindacati hanno aggiornato i lavoratori sulla situazione della vertenza, mentre è in corso un confronto tra i vertici aziendali e i rappresentanti di Fiom e Fim per definire il futuro del sito produttivo.
Solidarietà dalle istituzioni locali
All’assemblea di fronte ai cancelli hanno partecipato anche esponenti politici come il sindaco di Castelfranco e presidente della Provincia Stefano Marcon, il capogruppo del Pd in Consiglio comunale Sebastiano Sartoretto, il consigliere regionale Nazareno Gerolimetto e Andrea Zanoni di Europa Verde.
Sindacati: “Thyssenkrupp sia chiara sul futuro di Castelfranco”
I rappresentanti dei lavoratori sono preoccupati per il futuro dello stabilimento. Massimo Baggio della Fiom Cgil Treviso ha sottolineato che le ragioni dello sciopero sono legate ai licenziamenti a Copparo, dove 247 lavoratori rischiano il posto, e all’incertezza a Castelfranco, dove i dipendenti sono in cassa integrazione ordinaria senza prospettive chiare oltre il 5 maggio.
Massimo Civiero della Fim Cisl Belluno Treviso ha evidenziato la mancanza di risposte certe da parte di Thyssenkrupp e ha chiesto investimenti in nuovi settori produttivi per garantire occupazione e stabilità.
Stipendi ridotti e nuovi licenziamenti a Copparo
Dal 1° marzo entrerà in vigore la disdetta della contrattazione aziendale con una riduzione degli stipendi per tutti, inclusi i dipendenti di Castelfranco. Berco ha avviato una nuova procedura di licenziamento per 247 lavoratori del sito di Copparo, alimentando ulteriormente la tensione. I sindacati chiedono un cambio di rotta e un piano industriale chiaro per garantire un futuro ai lavoratori coinvolti nella crisi.
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