Scioperi nelle aziende metalmeccaniche di Padova: proteste mirate per la riapertura delle trattative contrattuali
PADOVA – Prosegue con determinazione la serie di scioperi che coinvolgono le aziende metalmeccaniche della provincia di Padova, con l’obiettivo di tornare al tavolo delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di categoria, sia per il CCNL Federmeccanica che per il CCNL Unionmeccanica.
Dopo la mobilitazione del 28 marzo, le lavoratrici e i lavoratori hanno intensificato le proteste, adottando forme di sciopero sempre più mirate e strategiche.
Scioperi modulati e partecipazione alta nelle aziende padovane
In molte imprese del territorio, le rappresentanze sindacali unitarie (RSU) hanno personalizzato le modalità di sciopero in base all’organizzazione interna del lavoro, ottenendo risultati significativi in termini di adesione. Alla Carel Industries di Brugine, ad esempio, lo sciopero è stato organizzato in modo che ogni lavoratore potesse scegliere liberamente il giorno di partecipazione, rendendo l’intervento più flessibile ma comunque incisivo. Alla All.co di Vigonza, invece, è stato adottato un modello “a singhiozzo”, con interruzioni alternate di lavoro e sciopero nei vari turni produttivi.
Un altro esempio di organizzazione innovativa si è verificato alla ZF di Selvazzano, dove le otto ore di sciopero sono state suddivise su più giornate e organizzate per reparti, con un’adesione media del 90%. Alla Komatsu di Este, si è sperimentato lo sciopero “a epidemia”, con partecipazione scaglionata per iniziali del cognome, rendendo di fatto imprevedibile la turnazione e ostacolando la normale produttività.
Mobilitazioni diffuse e partecipazione oltre le aspettative
Numerose altre aziende hanno adottato modalità simili. Alla Antonio Carraro, lo sciopero è stato attuato per reparti nella settimana precedente la Pasqua, mentre altre realtà come Pavan Gea, Elbi, Varem, Carraro Drivetech, Hitachi Energy hanno organizzato scioperi in più giornate e in base ai turni di lavoro.
In alcuni casi, lo sciopero ha interessato l’intero turno lavorativo. È quanto accaduto presso aziende come Arneg, Apros, Lofra, Maschio Gaspardo e Zilmet, dove le adesioni sono state così elevate da bloccare completamente i reparti produttivi. Situazione ancora più netta in altre aziende, come la Dab di Mestrino, la De Angeli Prodotti di Bagnoli, la FHP di Monselice, la Isoli, la Fast di Montagnana e la Mita di Conselve: qui la partecipazione massiccia ha avuto l’effetto di paralizzare la produzione, mandando un messaggio forte alle controparti.
Le rivendicazioni dei lavoratori metalmeccanici
“Siamo già a 32 ore di sciopero per il rinnovo del contratto di Federmeccanica e a 16 ore per Unionmeccanica. Se le associazioni datoriali credono che ignorare le piattaforme sindacali sia una soluzione, si sbagliano di grosso”, dichiarano i rappresentanti sindacali. Con iniziative intelligenti e coordinate, i lavoratori stanno dimostrando di poter incidere direttamente sull’organizzazione del lavoro e di massimizzare l’impatto delle azioni di protesta.
Dopo i tentativi di sminuire la mobilitazione da parte di Confindustria Veneto Est e Federmeccanica, i lavoratori rispondono con un’adesione crescente e con iniziative sempre più articolate. “I metalmeccanici padovani chiedono il loro contratto e la ripresa immediata delle trattative”, ribadiscono con forza.
Segnali di apertura dalle aziende, ma serve un cambio di passo
Da diverse realtà produttive emergono segnali di dissenso verso la linea seguita da Federmeccanica. In particolare, si segnala il caso della Baker & Hughes Nuovo Pignone, che ha fatto un passo concreto verso un dialogo costruttivo. I sindacati invitano anche le altre aziende a seguire l’esempio e prendere una posizione chiara e responsabile.
In questo clima di tensione e di azione sindacale diffusa, è evidente che la strategia di attendismo delle associazioni datoriali non potrà reggere a lungo. Come sottolineato da alcuni delegati, “ognuno deve assumersi le proprie responsabilità per favorire la riapertura del confronto e il raggiungimento di un’intesa”.
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