1350 gare disputate durante l’arco dell’intera stagione tra serie C, le varie under e il rugby a sette.
Attività specifica per il rugby femminile.
69 società partecipanti all’attività di minirugby.
11.299 tesserati con i numeri, in costante crescita, che hanno eguagliato quelli dell’ultima stagione pre covid e che hanno fatto registrare un +7,8% rispetto alla stagione 2020 – 2021.
6 tappe di rugby integrato con il coinvolgimento di atleti con disabilità.
33 tesserati in più sul fronte degli arbitri che toccano quota 187.
Sono i numeri elencati durante l’Assemblea Ordinaria Annuale del Comitato Regionale Veneto della FIR tenutasi a Silea.
E’ stato fatto il bilancio della stagione conclusa e sono state gettate le basi per quella che verrà.
“L’elenco dei successi sportivi delle nostre squadre è come sempre lungo e ricco – afferma Sandro Trevisan, Presidente del Comitato veneto – e questo è esclusivamente merito del lavoro fatto nelle società. Possiamo sicuramente migliorare ancora sotto il profilo dei rapporti tra club, La concorrenza delle altre regioni si fa sempre più agguerrita ed è per questo che non dobbiamo ritenerci soddisfatti ma dobbiamo continuare e migliorare tutti assieme il lavoro sin qui sviluppato. Solo aumentando i numeri potremmo pensare ad una crescita di tutto il movimento, così come continuando ad investire sulla formazione dei nostri tecnici”.
Ha voluto fortemente partecipare all’incontro il Presidente della Federazione Italiana Rugby Marzio Innocenti che per l’occasione ha annunciato l’intenzione di ricandidarsi alla guida del rugby italiano anche per il prossimo mandato “Ho deciso di dare prosecuzione al mio mandato per non lasciare a metà il lavoro fin qui svolto: qui in Veneto, dove questo progetto di Federazione è nato, annuncio quindi la mia intenzione di ricandidarmi alle prossime elezioni federali”.
“L’Italia del rugby – ha precisato Innocenti – ha ora una considerazione internazionale accresciuta e importante, siamo portati ad esempio per il netto cambio di passo sul piano della competitività con le Nazionali Maschile, Femminile e Giovanili, avendo in parallelo ricostruito una solida rete di relazioni internazionali”.
“I Club sono il rugby italiano, il rugby italiano è fatto dai club: sentirsi parte di un movimento significa agire in sinergia, per consentire a tutto il sistema di sostenersi ai livelli intermedi sostenendo nel contempo le sfide del contesto internazionale, dal quale arrivano le principali risorse del nostro sport” ha concluso Innocenti.
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