Valli del Pasubio (VI), 07 – 08 – 24 – Ieri sera, intorno alle ore 21, il Soccorso Alpino di Schio è stato allertato per un’emergenza riguardante un’escursionista che non era rientrata. La giovane, una trentenne cilena, aveva intrapreso un impegnativo percorso di discesa dal Rifugio Papa, passando lungo il Voro d’Uderle, insieme a due compagni di viaggio: un uomo di 42 anni e una donna straniera. La zona è nota per i suoi tratti tecnici e scivolosi, con porzioni del percorso attrezzate con catene per facilitare l’attraversamento.
L’inizio della crisi: l’abbandono del gruppo
Arrivati alla sezione più difficile del percorso, caratterizzata da tratti ripidi e insidiosi, la giovane ha deciso di deviare su un percorso alternativo, sentendosi insicura e non completamente preparata. I compagni, dopo aver discusso la situazione, hanno deciso di proseguire senza di lei. La donna, quindi, è rimasta sola sul sentiero, sprovvista di cellulare e torcia e con calzature non adeguate per il tipo di terreno. Quando non è rientrata all’auto come previsto, i compagni hanno immediatamente contattato il Rifugio Papa, avviando così l’allerta.
L’allerta e l’attivazione del soccorso
Per affrontare la situazione, sono state mobilitate dieci squadre di soccorso. I soccorritori sono stati distribuiti in diverse squadre per esplorare vari percorsi e aree circostanti: una squadra ha risalito il Voro d’Uderle dal basso, un’altra ha percorso la Strada delle Gallerie, un’altra ha salito fino al Rifugio Papa per cercare dall’alto, e una quarta squadra ha ispezionato la Strada degli Scarubbi in jeep.
Mentre le squadre stavano accedendo ai vari percorsi, i Carabinieri hanno riferito che dei ragazzi da un campo scout vicino avevano sentito delle grida di aiuto provenienti dalla zona del Voro d’Uderle. Questa segnalazione ha permesso di concentrare la ricerca in modo più mirato. Dopo circa mezz’ora di intensa ricerca, i soccorritori hanno trovato la giovane escursionista a circa cento metri fuori sentiero. Era seduta, spaventata e visibilmente stanca, ma fortunatamente in buone condizioni di salute. L’escursionista lamentava lievi dolori alle ginocchia e alle mani, probabilmente a causa di alcune scivolate.
Il recupero e i consigli per la sicurezza
I soccorritori le hanno immediatamente offerto acqua, assicurandola con una corda e accompagnandola con cautela verso il punto di incontro, dove la macchina l’attendeva a Ponte Verde. Dal suo racconto, è emerso che, dopo aver tentato di risalire, aveva deciso di fermarsi quando si era accorta che la notte stava calando e non era riuscita a mettersi in contatto con i suoi compagni a causa della distanza. Questo episodio ha sottolineato l’importanza di non lasciare mai da soli i membri del proprio gruppo durante le escursioni.
Il salvataggio si è concluso positivamente intorno a mezzanotte e mezza. L’incidente ha riproposto l’importanza di seguire alcune precauzioni fondamentali: non allontanarsi mai da soli, adattare il ritmo del gruppo al passo di tutti i membri, attendere sempre gli ultimi e assicurarsi che ogni partecipante sia equipaggiato con abbigliamento, calzature e attrezzatura adeguati, inclusa una torcia o una pila.
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