Il recupero dell’auto su cui viaggiavano Leone e Francesco Nardon, padre e figlio deceduti nel crollo del ponte dei Nori a Valdagno, è avvenuto con successo a Cornedo Vicentino (Vicenza).
Intervento dei vigili del fuoco
Questa mattina, il team dei vigili del fuoco del comando di Verona ha operato sul greto del torrente Agno per liberare la Fiat Ulisse incastrata tra i detriti del ponte crollato. Le operazioni sono state complesse a causa della posizione dell’auto e della presenza di detriti, ma la squadra è riuscita a sollevare il veicolo con successo utilizzando un’autogrù.
I pompieri hanno lavorato per circa un’ora e mezza in condizioni difficili, a pochi metri dal torrente e in un contesto reso pericoloso dalla fragilità del terreno e dai rottami.


La Fiat Ulisse trasferita in deposito giudiziario
Dopo essere stata sollevata, la Fiat Ulisse è stata trasportata in un deposito giudiziario su un carro attrezzi. Le autorità procederanno con ulteriori verifiche sul veicolo per comprendere meglio le dinamiche del crollo del ponte e potenzialmente ottenere informazioni utili dalle analisi.
La tragedia ha scosso la comunità locale, che continua a manifestare solidarietà alla famiglia delle vittime. Nel frattempo, i tecnici stanno valutando la stabilità di altri ponti nella zona per prevenire futuri cedimenti simili.




Proseguono le indagini sul crollo del ponte
Il crollo del ponte dei Nori ha sollevato interrogativi sull’adeguatezza della manutenzione delle infrastrutture locali. Le autorità stanno raccogliendo prove e testimonianze per individuare eventuali responsabilità. La Procura ha avviato un’indagine per omicidio colposo al fine di verificare possibili negligenze o difetti strutturali.
Parallelamente, continuano i lavori di messa in sicurezza dell’area con il supporto della Protezione Civile e dei tecnici del Comune di Valdagno. Alcuni residenti hanno segnalato anomalie sul ponte prima del crollo, informazioni che potrebbero essere cruciali nelle prossime fasi dell’inchiesta.


Il recupero dell’auto su cui viaggiavano Leone e Francesco Nardon, padre e figlio deceduti nel crollo del ponte dei Nori a Valdagno, è avvenuto con successo a Cornedo Vicentino (Vicenza).
Intervento dei vigili del fuoco
Questa mattina, il team dei vigili del fuoco del comando di Verona ha operato sul greto del torrente Agno per liberare la Fiat Ulisse incastrata tra i detriti del ponte crollato. Le operazioni sono state complesse a causa della posizione dell’auto e della presenza di detriti, ma la squadra è riuscita a sollevare il veicolo con successo utilizzando un’autogrù.
I pompieri hanno lavorato per circa un’ora e mezza in condizioni difficili, a pochi metri dal torrente e in un contesto reso pericoloso dalla fragilità del terreno e dai rottami.


La Fiat Ulisse trasferita in deposito giudiziario
Dopo essere stata sollevata, la Fiat Ulisse è stata trasportata in un deposito giudiziario su un carro attrezzi. Le autorità procederanno con ulteriori verifiche sul veicolo per comprendere meglio le dinamiche del crollo del ponte e potenzialmente ottenere informazioni utili dalle analisi.
La tragedia ha scosso la comunità locale, che continua a manifestare solidarietà alla famiglia delle vittime. Nel frattempo, i tecnici stanno valutando la stabilità di altri ponti nella zona per prevenire futuri cedimenti simili.




Proseguono le indagini sul crollo del ponte
Il crollo del ponte dei Nori ha sollevato interrogativi sull’adeguatezza della manutenzione delle infrastrutture locali. Le autorità stanno raccogliendo prove e testimonianze per individuare eventuali responsabilità. La Procura ha avviato un’indagine per omicidio colposo al fine di verificare possibili negligenze o difetti strutturali.
Parallelamente, continuano i lavori di messa in sicurezza dell’area con il supporto della Protezione Civile e dei tecnici del Comune di Valdagno. Alcuni residenti hanno segnalato anomalie sul ponte prima del crollo, informazioni che potrebbero essere cruciali nelle prossime fasi dell’inchiesta.


Il recupero dell’auto su cui viaggiavano Leone e Francesco Nardon, padre e figlio deceduti nel crollo del ponte dei Nori a Valdagno, è avvenuto con successo a Cornedo Vicentino (Vicenza).
Intervento dei vigili del fuoco
Questa mattina, il team dei vigili del fuoco del comando di Verona ha operato sul greto del torrente Agno per liberare la Fiat Ulisse incastrata tra i detriti del ponte crollato. Le operazioni sono state complesse a causa della posizione dell’auto e della presenza di detriti, ma la squadra è riuscita a sollevare il veicolo con successo utilizzando un’autogrù.
I pompieri hanno lavorato per circa un’ora e mezza in condizioni difficili, a pochi metri dal torrente e in un contesto reso pericoloso dalla fragilità del terreno e dai rottami.


La Fiat Ulisse trasferita in deposito giudiziario
Dopo essere stata sollevata, la Fiat Ulisse è stata trasportata in un deposito giudiziario su un carro attrezzi. Le autorità procederanno con ulteriori verifiche sul veicolo per comprendere meglio le dinamiche del crollo del ponte e potenzialmente ottenere informazioni utili dalle analisi.
La tragedia ha scosso la comunità locale, che continua a manifestare solidarietà alla famiglia delle vittime. Nel frattempo, i tecnici stanno valutando la stabilità di altri ponti nella zona per prevenire futuri cedimenti simili.




Proseguono le indagini sul crollo del ponte
Il crollo del ponte dei Nori ha sollevato interrogativi sull’adeguatezza della manutenzione delle infrastrutture locali. Le autorità stanno raccogliendo prove e testimonianze per individuare eventuali responsabilità. La Procura ha avviato un’indagine per omicidio colposo al fine di verificare possibili negligenze o difetti strutturali.
Parallelamente, continuano i lavori di messa in sicurezza dell’area con il supporto della Protezione Civile e dei tecnici del Comune di Valdagno. Alcuni residenti hanno segnalato anomalie sul ponte prima del crollo, informazioni che potrebbero essere cruciali nelle prossime fasi dell’inchiesta.


Il recupero dell’auto su cui viaggiavano Leone e Francesco Nardon, padre e figlio deceduti nel crollo del ponte dei Nori a Valdagno, è avvenuto con successo a Cornedo Vicentino (Vicenza).
Intervento dei vigili del fuoco
Questa mattina, il team dei vigili del fuoco del comando di Verona ha operato sul greto del torrente Agno per liberare la Fiat Ulisse incastrata tra i detriti del ponte crollato. Le operazioni sono state complesse a causa della posizione dell’auto e della presenza di detriti, ma la squadra è riuscita a sollevare il veicolo con successo utilizzando un’autogrù.
I pompieri hanno lavorato per circa un’ora e mezza in condizioni difficili, a pochi metri dal torrente e in un contesto reso pericoloso dalla fragilità del terreno e dai rottami.


La Fiat Ulisse trasferita in deposito giudiziario
Dopo essere stata sollevata, la Fiat Ulisse è stata trasportata in un deposito giudiziario su un carro attrezzi. Le autorità procederanno con ulteriori verifiche sul veicolo per comprendere meglio le dinamiche del crollo del ponte e potenzialmente ottenere informazioni utili dalle analisi.
La tragedia ha scosso la comunità locale, che continua a manifestare solidarietà alla famiglia delle vittime. Nel frattempo, i tecnici stanno valutando la stabilità di altri ponti nella zona per prevenire futuri cedimenti simili.




Proseguono le indagini sul crollo del ponte
Il crollo del ponte dei Nori ha sollevato interrogativi sull’adeguatezza della manutenzione delle infrastrutture locali. Le autorità stanno raccogliendo prove e testimonianze per individuare eventuali responsabilità. La Procura ha avviato un’indagine per omicidio colposo al fine di verificare possibili negligenze o difetti strutturali.
Parallelamente, continuano i lavori di messa in sicurezza dell’area con il supporto della Protezione Civile e dei tecnici del Comune di Valdagno. Alcuni residenti hanno segnalato anomalie sul ponte prima del crollo, informazioni che potrebbero essere cruciali nelle prossime fasi dell’inchiesta.


Il recupero dell’auto su cui viaggiavano Leone e Francesco Nardon, padre e figlio deceduti nel crollo del ponte dei Nori a Valdagno, è avvenuto con successo a Cornedo Vicentino (Vicenza).
Intervento dei vigili del fuoco
Questa mattina, il team dei vigili del fuoco del comando di Verona ha operato sul greto del torrente Agno per liberare la Fiat Ulisse incastrata tra i detriti del ponte crollato. Le operazioni sono state complesse a causa della posizione dell’auto e della presenza di detriti, ma la squadra è riuscita a sollevare il veicolo con successo utilizzando un’autogrù.
I pompieri hanno lavorato per circa un’ora e mezza in condizioni difficili, a pochi metri dal torrente e in un contesto reso pericoloso dalla fragilità del terreno e dai rottami.


La Fiat Ulisse trasferita in deposito giudiziario
Dopo essere stata sollevata, la Fiat Ulisse è stata trasportata in un deposito giudiziario su un carro attrezzi. Le autorità procederanno con ulteriori verifiche sul veicolo per comprendere meglio le dinamiche del crollo del ponte e potenzialmente ottenere informazioni utili dalle analisi.
La tragedia ha scosso la comunità locale, che continua a manifestare solidarietà alla famiglia delle vittime. Nel frattempo, i tecnici stanno valutando la stabilità di altri ponti nella zona per prevenire futuri cedimenti simili.




Proseguono le indagini sul crollo del ponte
Il crollo del ponte dei Nori ha sollevato interrogativi sull’adeguatezza della manutenzione delle infrastrutture locali. Le autorità stanno raccogliendo prove e testimonianze per individuare eventuali responsabilità. La Procura ha avviato un’indagine per omicidio colposo al fine di verificare possibili negligenze o difetti strutturali.
Parallelamente, continuano i lavori di messa in sicurezza dell’area con il supporto della Protezione Civile e dei tecnici del Comune di Valdagno. Alcuni residenti hanno segnalato anomalie sul ponte prima del crollo, informazioni che potrebbero essere cruciali nelle prossime fasi dell’inchiesta.


Il recupero dell’auto su cui viaggiavano Leone e Francesco Nardon, padre e figlio deceduti nel crollo del ponte dei Nori a Valdagno, è avvenuto con successo a Cornedo Vicentino (Vicenza).
Intervento dei vigili del fuoco
Questa mattina, il team dei vigili del fuoco del comando di Verona ha operato sul greto del torrente Agno per liberare la Fiat Ulisse incastrata tra i detriti del ponte crollato. Le operazioni sono state complesse a causa della posizione dell’auto e della presenza di detriti, ma la squadra è riuscita a sollevare il veicolo con successo utilizzando un’autogrù.
I pompieri hanno lavorato per circa un’ora e mezza in condizioni difficili, a pochi metri dal torrente e in un contesto reso pericoloso dalla fragilità del terreno e dai rottami.


La Fiat Ulisse trasferita in deposito giudiziario
Dopo essere stata sollevata, la Fiat Ulisse è stata trasportata in un deposito giudiziario su un carro attrezzi. Le autorità procederanno con ulteriori verifiche sul veicolo per comprendere meglio le dinamiche del crollo del ponte e potenzialmente ottenere informazioni utili dalle analisi.
La tragedia ha scosso la comunità locale, che continua a manifestare solidarietà alla famiglia delle vittime. Nel frattempo, i tecnici stanno valutando la stabilità di altri ponti nella zona per prevenire futuri cedimenti simili.




Proseguono le indagini sul crollo del ponte
Il crollo del ponte dei Nori ha sollevato interrogativi sull’adeguatezza della manutenzione delle infrastrutture locali. Le autorità stanno raccogliendo prove e testimonianze per individuare eventuali responsabilità. La Procura ha avviato un’indagine per omicidio colposo al fine di verificare possibili negligenze o difetti strutturali.
Parallelamente, continuano i lavori di messa in sicurezza dell’area con il supporto della Protezione Civile e dei tecnici del Comune di Valdagno. Alcuni residenti hanno segnalato anomalie sul ponte prima del crollo, informazioni che potrebbero essere cruciali nelle prossime fasi dell’inchiesta.


Il recupero dell’auto su cui viaggiavano Leone e Francesco Nardon, padre e figlio deceduti nel crollo del ponte dei Nori a Valdagno, è avvenuto con successo a Cornedo Vicentino (Vicenza).
Intervento dei vigili del fuoco
Questa mattina, il team dei vigili del fuoco del comando di Verona ha operato sul greto del torrente Agno per liberare la Fiat Ulisse incastrata tra i detriti del ponte crollato. Le operazioni sono state complesse a causa della posizione dell’auto e della presenza di detriti, ma la squadra è riuscita a sollevare il veicolo con successo utilizzando un’autogrù.
I pompieri hanno lavorato per circa un’ora e mezza in condizioni difficili, a pochi metri dal torrente e in un contesto reso pericoloso dalla fragilità del terreno e dai rottami.


La Fiat Ulisse trasferita in deposito giudiziario
Dopo essere stata sollevata, la Fiat Ulisse è stata trasportata in un deposito giudiziario su un carro attrezzi. Le autorità procederanno con ulteriori verifiche sul veicolo per comprendere meglio le dinamiche del crollo del ponte e potenzialmente ottenere informazioni utili dalle analisi.
La tragedia ha scosso la comunità locale, che continua a manifestare solidarietà alla famiglia delle vittime. Nel frattempo, i tecnici stanno valutando la stabilità di altri ponti nella zona per prevenire futuri cedimenti simili.




Proseguono le indagini sul crollo del ponte
Il crollo del ponte dei Nori ha sollevato interrogativi sull’adeguatezza della manutenzione delle infrastrutture locali. Le autorità stanno raccogliendo prove e testimonianze per individuare eventuali responsabilità. La Procura ha avviato un’indagine per omicidio colposo al fine di verificare possibili negligenze o difetti strutturali.
Parallelamente, continuano i lavori di messa in sicurezza dell’area con il supporto della Protezione Civile e dei tecnici del Comune di Valdagno. Alcuni residenti hanno segnalato anomalie sul ponte prima del crollo, informazioni che potrebbero essere cruciali nelle prossime fasi dell’inchiesta.


Il recupero dell’auto su cui viaggiavano Leone e Francesco Nardon, padre e figlio deceduti nel crollo del ponte dei Nori a Valdagno, è avvenuto con successo a Cornedo Vicentino (Vicenza).
Intervento dei vigili del fuoco
Questa mattina, il team dei vigili del fuoco del comando di Verona ha operato sul greto del torrente Agno per liberare la Fiat Ulisse incastrata tra i detriti del ponte crollato. Le operazioni sono state complesse a causa della posizione dell’auto e della presenza di detriti, ma la squadra è riuscita a sollevare il veicolo con successo utilizzando un’autogrù.
I pompieri hanno lavorato per circa un’ora e mezza in condizioni difficili, a pochi metri dal torrente e in un contesto reso pericoloso dalla fragilità del terreno e dai rottami.


La Fiat Ulisse trasferita in deposito giudiziario
Dopo essere stata sollevata, la Fiat Ulisse è stata trasportata in un deposito giudiziario su un carro attrezzi. Le autorità procederanno con ulteriori verifiche sul veicolo per comprendere meglio le dinamiche del crollo del ponte e potenzialmente ottenere informazioni utili dalle analisi.
La tragedia ha scosso la comunità locale, che continua a manifestare solidarietà alla famiglia delle vittime. Nel frattempo, i tecnici stanno valutando la stabilità di altri ponti nella zona per prevenire futuri cedimenti simili.




Proseguono le indagini sul crollo del ponte
Il crollo del ponte dei Nori ha sollevato interrogativi sull’adeguatezza della manutenzione delle infrastrutture locali. Le autorità stanno raccogliendo prove e testimonianze per individuare eventuali responsabilità. La Procura ha avviato un’indagine per omicidio colposo al fine di verificare possibili negligenze o difetti strutturali.
Parallelamente, continuano i lavori di messa in sicurezza dell’area con il supporto della Protezione Civile e dei tecnici del Comune di Valdagno. Alcuni residenti hanno segnalato anomalie sul ponte prima del crollo, informazioni che potrebbero essere cruciali nelle prossime fasi dell’inchiesta.


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