Raid punitivo per un debito di droga, 27enne aggredito e derubato: arrestati cinque giovani

Cinque ventenni raggiunti da misure cautelari per un raid punitivo a Zero Branco legato a un presunto debito di droga.

03 dicembre 2025 12:35
Raid punitivo per un debito di droga, 27enne aggredito e derubato: arrestati cinque giovani -
Condividi

ZERO BRANCO (TV) – Una vasta operazione all’alba ha portato all’esecuzione di cinque misure cautelari nei confronti di altrettanti giovani ventenni ritenuti responsabili di una violenta aggressione avvenuta nella notte tra il 22 e il 23 ottobre. Il blitz è stato condotto dai Carabinieri della Stazione di Zero Branco, con il supporto dei colleghi di Mogliano Veneto e Marcon, al termine di un’intensa attività investigativa.

Giovani identificati e misure imposte dall’autorità giudiziaria

Si tratta di ragazzi residenti tra Mogliano Veneto e Marcon, tre dei quali con precedenti di polizia. L’Autorità Giudiziaria di Treviso ha disposto per tutti l’obbligo di dimora nel proprio Comune e il rientro notturno in abitazione dalle 22 alle 6, ritenendo tali misure adeguate alla gravità dei fatti.

Il raid punitivo nato da un presunto debito di droga

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i cinque avrebbero organizzato un raid punitivo per recuperare un presunto debito legato agli stupefacenti. La vittima, un 27enne di origini marocchine residente a Zero Branco, sarebbe stata attirata in una zona isolata con un pretesto. Lì, i giovani – con il volto coperto dal cappuccio delle felpe – lo avrebbero aggredito con calci e pugni, colpendo anche l’amico che lo accompagnava.

Portafogli sottratto, telefono rubato e tentativi di prelievo

Durante l’aggressione, i ventenni gli avrebbero sottratto portafogli e telefono, costringendolo inoltre a tentare più volte un prelievo al bancomat nelle vicinanze. La fuga del gruppo sarebbe stata interrotta dall’arrivo dei Carabinieri, allertati dalle grida udite da alcuni passanti. La vittima aveva riportato dieci giorni di prognosi.

Telecamere, testimonianze e una chat decisiva

Determinanti per la ricostruzione dell’intera vicenda sono stati l’esame delle telecamere di sorveglianza, le testimonianze e soprattutto una chat su un social network attraverso la quale – secondo gli investigatori – il raid sarebbe stato organizzato nei dettagli. Due dei giovani erano già stati arrestati poche ore dopo l’aggressione.

Indagini ancora in corso sui ruoli dei partecipanti

Le verifiche dell’Arma proseguono per definire con precisione i ruoli ricoperti da ciascun componente del gruppo.

Si ricorda che, per il principio della presunzione d’innocenza, la responsabilità degli indagati sarà accertata solo con sentenza definitiva.

Segui Veneto Today