Paolo Girardi presenta al Senato il libro “I Lager degli Italiani – I dannati di Badoglio”
Presentato in Senato il libro dello storico Paolo Girardi “I Lager degli Italiani – I dannati di Badoglio”, dedicato alla memoria degli internati.


La Sala Nassiriya del Senato della Repubblica a Roma, ha ospitato la presentazione del libro dello storico trevigiano Paolo Girardi intitolato "I Lager degli Italiani - I dannati di Badoglio" (ed. Giubilei Regnani, Roma 2025). Erano presenti, oltre a parlamentari e giornalisti, consiglieri nazionali dell'ANEI (Ass.Naz. Ex Internati), di Associazioni combattentistiche e d'arma, e rappresentanti ufficiali dell'Ambasciata di Germania a Roma.
La conferenza stampa, organizzata dal Vice Presidente della Commissione Difesa ed Esteri il sentore Roberto Menia, è stata introdotta dallo stesso che ha illustrato la Legge 13 gennaio 2025, n.6, istitutiva, con voto unanime, della Giornata degli internati italiani nei campi di concentramento tedeschi (1943-1945). Menia, parlando dei tragici avvenimenti conseguenti alla resa senza condizioni -8 Settembre 1943- da parte dell'Italia fino a qual momento in guerra con la Germania contro gli angloamericani, ha richiamato la definizione di "morte della Patria" data dal giurista cattolico Salvatore Satta e ripresa dal giornalista Ernesto Galli della Loggia: dall' 8 settembre scaturì la cattura da parte dei Tedeschi di 800mila militari italiani, l'internamento di 600mila di essi nei Lager del Terzo Reich e la morte di 50mila connazionali.
Il professor Eugenio Capozzi, docente di Storia contemporanea all'Università di Napoli, e il senatore Andrea Rastrelli della Commissione Giustizia, hanno ricordato la complessità della vicenda. La lacerazione improvvisa, il caos e l'abbandono, un groviglio di motivazioni personali, soprattutto il dilemma "fedeltà al giuramento al Re o scelta d'onore e rispetto dell'alleanza" ma anche la stanchezza della guerra, determinarono scelte e non-scelte e quindi rassegnati alla prigionia, "altroresistenti" (definizione del dopoguerra), optanti per la Germania e la Rsi, attendisti. Le distorsioni e le strumentalizzazioni nel dopoguerra, le mutazioni nei rapporti internazionali e il passare del tempo causarono l'oblio o la voglia di dimenticare.
Paolo Girardi, figlio di un Carabiniere internato, ha voluto riportare alla luce una vicenda storica dimenticata, ignota, ignorata, rimossa. Dopo una ricerca settennale in archivi italiani e tedeschi ha effettuato sopralluoghi della memoria visitando, in tutta l'Europa centro-orientale, i siti di tutti gli 80 Lager dove furono internati, con milioni di altri soldati, 600.000 Italiani. Ha localizzato con estrema precisione i siti, ha descritto gli avvenimenti e gli episodi salienti di tutti i campi, ha scoperto l'esistenza in Germania e Polonia di 30 musei-memoriali (talvolta allestiti nelle stesse baracche originali), ha illustrato il poderoso apparato bellico tedesco nel quale furono impiegati i connazionali da luglio 1944, suddivisi in migliaia di Arbeitskommandos o compagnie di lavoro. Nelle 480 pagine vi sono anche duecento fotografie, d'epoca o attuali,che riprendono le caverne di Dora (produzione razzi V1 e V2), il bunker Valentin a Brema (sottomarini di ultima generazione), la fabbrica e le rampe di Peenemuende, le grotte di Kahla (parti di aviogetti Messerschmitt), torrette, reticolati, forti e caserme Wehrmacht.
L'autore documenta altresì il riciclaggio dei campi e l'utilizzo dei siti: dapprima rifugio dei tedeschi profughi dall'Est o prigioni del NKVD sovietico per SS e membri della Hitlerjugend, poi spesso basi dell'Armata Rossa nell'ex Germania Est e in Polonia, della Bundeswehr o della NATO nella Germania Federale. Girardi segnala infine alla comunità nazionale, alle scolaresche e ai viaggiatori ignari, l'esistenza dei purtroppo sconosciuti e poco visitati, commoventi e suggestivi, Sacrari italiani di Berlino, Amburgo, Francoforte, Monaco, Mauthausen e Varsavia e i piccoli 119 cimiteri dell'ex Germania orientale.
I 600.000 "dannati di Badoglio" urlano: "Vogliamo giustizia e onore". I 50.000 Caduti in terra straniera invocano memoria e gridano ai compatrioti: "Italia, ricorda !".