Il panorama della sicurezza informatica in Italia ha registrato una crescita allarmante delle minacce, specialmente per le piccole e medie imprese. Dal 2020 al 2024, secondo i dati del rapporto Clusit, il numero di incidenti gravi è aumentato di sette volte, con l’Italia che oggi è responsabile di circa il 10% degli attacchi informatici a livello globale. Un dato che evidenzia quanto il mid market, vero motore produttivo del Paese, sia diventato un bersaglio sempre più vulnerabile.
Se da un lato cresce la consapevolezza dei rischi, testimoniata dall’aumento degli investimenti in cybersecurity, dall’altro permane una fragilità strutturale importante.
Molte PMI, spesso prive di reparti IT specializzati, si affidano a soluzioni improvvisate o a figure interne non adeguatamente formate, aumentando così l’esposizione ai rischi digitali.
Il cybercrime è ormai un’industria organizzata e in continua evoluzione, è ora che le imprese ripensino in profondità il loro approccio alla sicurezza.
L’intelligenza artificiale sta cambiando anche la sicurezza informatica
L’avvento dell’intelligenza artificiale ha rivoluzionato anche il mondo della sicurezza informatica.
Se da una parte l’IA offre strumenti potenti per il monitoraggio, la prevenzione e la risposta agli attacchi, dall’altra ha reso più semplice per i cybercriminali organizzare attacchi sofisticati, abbassando la barriera tecnica di accesso.
Questa duplice natura dell’IA rappresenta una sfida inedita: da un lato è necessario integrare soluzioni di difesa basate su machine learning e intelligenza predittiva, dall’altro occorre vigilare su come queste tecnologie possano essere sfruttate in modo malevolo.
Emergono così nuove figure professionali come l’AI security specialist, esperti in grado di sviluppare sistemi di difesa intelligenti e adattivi. Per le imprese, dotarsi di competenze in questo ambito non è più un’opzione, ma una necessità per affrontare minacce che diventano ogni giorno più rapide e imprevedibili.
La normativa nis2: un’opportunità per la trasformazione culturale delle imprese
La direttiva europea NIS2, recepita in Italia con il decreto 138/2024, ha esteso gli obblighi di cybersecurity anche alle medie e piccole aziende. Questo cambiamento normativo non deve essere vissuto come un peso, ma come uno stimolo a evolvere. La NIS2 introduce una responsabilità diretta dei vertici aziendali in caso di inadempienze, con ripercussioni non solo economiche ma anche reputazionali.
Per molte PMI, questo significa intraprendere un percorso di trasformazione culturale che passa per l’adozione di misure di sicurezza strutturate, piani di gestione degli incidenti, aggiornamenti costanti dei sistemi e formazione continua del personale.
La sicurezza non può essere più gestita come una spesa straordinaria o emergenziale, ma deve diventare un pilastro strategico dell’attività imprenditoriale.
La carenza di competenze e la necessità di nuove figure professionali
La cybersecurity è oggi uno dei settori più colpiti dalla carenza di talenti.
Meno del 25% della forza lavoro in Italia possiede competenze specifiche nel campo, mentre il 22% delle imprese è attivamente alla ricerca di consulenti esperti.
Questa situazione è aggravata dal fatto che la sicurezza digitale richiede competenze multidisciplinari, che spaziano dalla gestione dei rischi alla protezione fisica di dati e infrastrutture.
Per rispondere a questa emergenza, si stanno moltiplicando corsi universitari, master e percorsi di specializzazione, ma il divario tra domanda e offerta rimane ampio. Le PMI, in particolare, devono considerare percorsi di formazione continua per i propri dipendenti e collaborare con strutture consortili o partner esterni per colmare le lacune interne.
Perché scegliere partner locali per la sicurezza informatica aziendale
La protezione dei dati è diventata una priorità aziendale e nazionale, se non si dispone di figure interne altamente specializzate è d’obbligo affidarsi a figure esterne in outsourcing.
In Veneto troviamo ad esempio Allsafeit, azienda di informatica di Vicenza che conosce da vicino le esigenze delle piccole e medie imprese locali, la quale permette di ottenere soluzioni su misura, interventi rapidi e una conoscenza approfondita del contesto normativo e operativo italiano.
Scegliere partner radicati nel territorio veneto significa anche contribuire alla creazione di un ecosistema di competenze che rafforza la sovranità digitale del Paese. La sicurezza informatica è un valore condiviso che si costruisce giorno dopo giorno, attraverso relazioni di fiducia e strategie di crescita comune.
Il valore della sicurezza come vantaggio competitivo per le aziende
Investire nella sicurezza informatica significa costruire molto più di una semplice barriera contro i rischi: rappresenta un nodo importante per accrescere il valore dell’azienda, conquistare la fiducia dei clienti e differenziarsi rispetto ai concorrenti in un mercato sempre più attento alla protezione dei dati e alla continuità operativa. Un’impresa che adotta sistemi di sicurezza efficaci e trasparenti invia un messaggio potente: sa prendersi cura delle informazioni, del proprio patrimonio tecnologico e delle relazioni con clienti e partner.
Al contrario, un singolo incidente informatico può compromettere la credibilità conquistata in anni di lavoro. Le conseguenze di una violazione non si limitano a danni economici immediati: si estendono al danno reputazionale, alla perdita di clienti, alla difficoltà di attrarre nuovi partner e talenti qualificati. Per molte PMI, il vero rischio non è solo il costo di un attacco, ma la perdita irreversibile di fiducia.
trasformare la sicurezza in un vero asset di business
Oggi, la cybersecurity è parte integrante del valore percepito di un’azienda. I clienti, in particolare quelli aziendali e istituzionali, tendono a privilegiare fornitori che possano garantire standard elevati di protezione. Questo riguarda settori regolamentati come quello sanitario, finanziario e manifatturiero, ma anche ogni realtà che gestisce dati personali o informazioni sensibili.
Investire in sicurezza consente di:
- Migliorare il posizionamento di mercato: aziende certificate ISO 27001 o pienamente conformi al GDPR sono spesso favorite in gare d’appalto pubbliche e private.
- Ridurre il downtime operativo: sistemi di difesa adeguati minimizzano i tempi di inattività causati da attacchi o malfunzionamenti, proteggendo la produttività.
- Proteggere la proprietà intellettuale: brevetti, idee di prodotto e know-how sono asset fondamentali che vanno preservati da furti digitali.
- Accrescere il valore percepito: la sicurezza diventa parte della brand reputation, un elemento di marketing che fa la differenza.
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