Azienda coltivava canapa legalmente, ma spacciava sottobanco: sequestrati 32kg tra hashish e marijuana

A Pedavena i Carabinieri hanno scoperto oltre 30 chili di cannabis e hashish in un’azienda agricola di canapa. Arrestato il titolare.

03 ottobre 2025 17:21
Azienda coltivava canapa legalmente, ma spacciava sottobanco: sequestrati 32kg tra hashish e marijuana -
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PEDAVENA (BL) - Un’azienda agricola, autorizzata formalmente alla coltivazione di canapa, è finita al centro di un’operazione dei Carabinieri di Feltre. I militari hanno scoperto che dietro l’attività legale si nascondeva un traffico illecito di sostanze stupefacenti. L’operazione è scattata mercoledì, quando le pattuglie hanno eseguito una perquisizione sia nell’abitazione del titolare che nei locali aziendali.

La scoperta della sostanza stupefacente

Nel corso dei controlli, i militari hanno rinvenuto un quantitativo consistente di droga: 30,1 chilogrammi di infiorescenze di cannabis sativa e 2,1 chilogrammi di hashish. Le sostanze erano detenute in violazione della normativa vigente, poiché non rientrano nella produzione consentita a scopo industriale o agroalimentare.

Il sequestro ha confermato i sospetti su un uso distorto della licenza agricola, con la coltivazione legale sfruttata come copertura per alimentare un giro di droga pronto a raggiungere il mercato locale.

L’arresto del titolare

L’uomo, residente a Pedavena e titolare dell’azienda, è stato arrestato e posto agli arresti domiciliari, in attesa delle valutazioni della Procura di Belluno. L’indagine proseguirà per chiarire eventuali legami con altre persone e verificare la destinazione della sostanza, che secondo i primi accertamenti sarebbe stata rivolta soprattutto ai consumatori della zona.

Prevenzione e contrasto al traffico

L’operazione dei Carabinieri rientra in un più ampio programma di controllo del territorio volto a tutelare la salute pubblica e a contrastare l’uso e la diffusione di stupefacenti, con particolare attenzione alla protezione dei più giovani. Le indagini mirano anche a verificare se parte della sostanza fosse già stata immessa sul mercato e a quantificare i guadagni illeciti dell’attività.

Con questo intervento, l’Arma ha posto l’accento sul rischio che realtà agricole regolarmente autorizzate possano diventare la copertura per attività criminali, ribadendo la necessità di mantenere alta la vigilanza.

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