L’ospedale di San Donà di Piave è ai vertici in Italia per i ridotti tempi di intervento riguardanti la chirurgia del femore.
Il dato emerge dal Piano Nazionale Esiti (PNE) elaborato dalla “Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Si tratta in pratica di un report realizzato per conto del Ministero della Salute che analizza le prestazioni erogate dalle strutture ospedaliere nazionali, pubbliche e private.
Nella relazione del 2021 sono state poste sotto la lente centinaia di strutture italiane, e tra queste emerge che l’ortopedia all’ospedale di San Donà di Piave si pone in quinta posizione in Italia con il 90,9% di interventi per frattura del femore eseguiti entro le 48 ore dal ricovero.
Complessivamente sono 6 gli ospedali veneti entrati nelle classifiche dei migliori d’Italia per quanto riguarda le aree cardiovascolare, oncologica, ortopedica.
“E’ un risultato raggiunto grazie alla buona collaborazione di tutto il personale coinvolto nel processo di cura di frattura del femore, perché questa è un’attività multidisciplinare che coinvolge varie specialità: dagli anestesisti al personale di sala operatoria” spiega il direttore dell’Ortopedia di San Donà di Piave, Nunzio Mastrantonio.
“Attenzione che non si tratta “solo” di un dato numerico riguardante la velocità di intervento- osserva poi il dottor Mastrantonio – tale dato rappresenta un importante passo in avanti nel garantire la sopravvivenza delle persone con frattura al femore, in quanto questa tipologia di frattura interessa nella quasi totalità persone anziane, quasi sempre affette da varie patologie, pertanto operarle oltre le 48 ore dal ricovero significherebbe aumentare notevolmente il rischio di mortalità”.
“Il lavoro di squadra premia sempre – aggiunge il dg dell’Ulss 4, Mauro Filippi – . Le mie congratulazioni al dottor Mastrantonio, a tutto lo staff di Ortopedia e ai professionisti delle altre specialità che collaborano negli interventi di fratture al femore, che tradotti in numeri significa circa 150 interventi l’anno”. “Questo risultato non rappresenta un traguardo – conclude Filippi – ma un ulteriore stimolo a migliorare e sono convinto che possiamo puntare a un’ulteriore salto di qualità, passando dal 90% al 100% degli interventi per frattura al femore eseguiti entro le 48 ore dal ricovero”.
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