E' Moreno Lirutti il promotore dell’ "Assistente infermiere": la Giunta accoglie l’ordine del giorno

In Friuli Venezia Giulia arriva la proposta di una nuova figura di supporto agli infermieri per alleggerire il carico di lavoro e migliorare l’assistenza.

02 settembre 2025 13:45
E' Moreno Lirutti il promotore dell’ "Assistente infermiere": la Giunta accoglie l’ordine del giorno -
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Una nuova figura di supporto per alleggerire il lavoro degli infermieri e rendere più efficiente il sistema delle cure. È questa la proposta avanzata dal consigliere regionale Moreno Lirutti (FP), attraverso un ordine del giorno accolto dalla Giunta, che apre la strada a un possibile cambiamento nell’organizzazione sanitaria del Friuli Venezia Giulia. LEGGI ANCHE: Mancano gli infermieri? In Fvg arrivano “gli assistenti”. Chi sono e cosa fanno

Obiettivi della proposta

Secondo Lirutti, la nuova figura dovrebbe operare sia in ospedale che sul territorio, includendo le strutture sanitarie, socio-sanitarie, sociali e persino l’assistenza domiciliare.
Il compito principale sarebbe quello di garantire prestazioni di base e attività assistenziali elementari, sempre sotto la supervisione del personale infermieristico, così da consentire agli infermieri di concentrare tempo e risorse sulla gestione dei pazienti complessi e sulle attività di maggiore responsabilità.

Formazione e inserimento

L’attivazione di questa figura richiederebbe percorsi formativi dedicati e una definizione chiara delle modalità di inserimento nelle varie strutture.
Lirutti sottolinea che tutto dovrà avvenire in coerenza con i livelli essenziali di assistenza (LEA), per garantire uniformità e qualità delle cure. In questo quadro, l’aiuto infermiere diventerebbe un tassello strategico per la sostenibilità del sistema, riducendo il carico di lavoro e favorendo una migliore presa in carico dei pazienti.

La fase pilota e il monitoraggio

Il consigliere regionale propone l’avvio di una fase sperimentale, coinvolgendo inizialmente alcune strutture del territorio.
Questa sperimentazione, già oggetto di studi e progetti, servirebbe a verificare l’impatto della nuova figura su:

  • qualità ed efficacia dell’assistenza
  • soddisfazione dei pazienti
  • riduzione del carico di lavoro del personale

Un approccio che, secondo Lirutti, non potrà prescindere da un confronto con gli operatori sanitari e le organizzazioni sindacali.

Il dibattito sulla denominazione

Unico punto critico sollevato dal consigliere riguarda la denominazione della figura. Lirutti osserva che l’espressione “assistente infermiere” potrebbe generare confusione, poiché gli infermieri hanno un percorso universitario e responsabilità molto diverse.
Per questo, suggerisce che sarebbe stato più opportuno mantenere la denominazione già conosciuta di operatore socio sanitario, con una specificazione delle nuove attribuzioni. Una riflessione che, precisa, dovrà comunque essere affrontata a livello ministeriale, trattandosi di una questione di carattere nazionale.

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