Medicina in lutto: luminare e professore di chirurgia toracica Federico Rea muore a 68 anni
Federico Rea, chirurgo toracico di fama internazionale e professore di chirurgia toracica all'Università di Padova, è morto all’età di 68 anni.


PADOVA - La comunità medica e accademica di Padova è in lutto per la morte improvvisa del professor Federico Rea, noto chirurgo toracico, che si è spento oggi, 10 luglio, all'età di 68 anni. Rea, professore ordinario di Chirurgia toracica all'Università di Padova, era anche il direttore della cattedra e della divisione di Chirurgia toracica dell’Azienda Ospedale Università di Padova, nonché responsabile del Centro trapianto di polmone. La sua carriera, contraddistinta da una passione per la trapiantologia polmonare, lo ha reso una figura di riferimento nel suo campo, sia in Italia che a livello internazionale.
Il curriculum del professore
Nato nel 1957, Federico Rea si laureò in Medicina e Chirurgia a Padova nel 1982, specializzandosi successivamente in Chirurgia toracica. La sua carriera internazionale lo ha portato a lavorare in prestigiosi ospedali in Europa e negli Stati Uniti. Nel 2006, divenne professore ordinario all’Università di Padova, dove ha contribuito alla crescita di nuove generazioni di medici, portando l'eccellenza della chirurgia toracica e dei trapianti polmonari a livello mondiale. Con oltre 4.000 interventi e numerosi trapianti, Rea ha rappresentato un pioniere nella chirurgia toracica oncologica e trapiantologica.
Il ricordo del professor Rea
La morte di Federico Rea ha suscitato profonda commozione. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha espresso il suo cordoglio, ricordando Rea come un “riferimento assoluto” per il mondo della chirurgia toracica e un professionista che ha dedicato la sua vita al miglioramento della sanità pubblica e al trattamento dei pazienti.
La sua figura, oltre alla competenza tecnica, era caratterizzata da una forte empatia e dalla capacità di insegnare e formare giovani professionisti. La sua eredità scientifica continuerà a influenzare la medicina, con una forte impronta su ogni medico che ha avuto il privilegio di collaborare con lui.