Misure restrittive sotto il codice rosso
MIRANO (VENEZIA) – Il giovane ferrarese di 19 anni, coinvolto in una lunga scia di episodi di molestie e minacce contro l’ex fidanzata, è attualmente ricoverato nel reparto di psichiatria a Ferrara. Su di lui pende un provvedimento restrittivo che verrà notificato non appena sarà dimesso. Il ragazzo potrebbe ricevere un braccialetto elettronico, con soglia di distanza minima dalla vittima: se superata, scatterà un allarme sia per lui che per la ragazza, che disporrà di un ricevitore di segnalazione.
Attualmente, la procura di Venezia ha attivato il codice rosso: il giovane non potrà avvicinarsi né alla ex fidanzata né ai suoi familiari. Le aree coperte dal provvedimento comprendono sia la casa materna nel Vicentino, sia l’abitazione degli zii a Mirano, dove la giovane si era rifugiata.
Dal letto dell’ospedale il contatto con Gino Cecchettin
Anche durante il ricovero, il giovane ha cercato di dare un segnale. Dal letto dell’ospedale ha telefonato a Gino Cecchettin, padre di Giulia, con il quale ha avuto un breve scambio in cui ha espresso rammarico per i messaggi pubblicati sui social, in cui esaltava la figura di Filippo Turetta. Un gesto che Cecchettin ha accolto con prudenza, preferendo non approfondire ulteriormente il dialogo.
Un tentativo di redenzione sotto sorveglianza
Il ragazzo ha attribuito le sue azioni a un disturbo bipolare, che sostiene lo abbia portato a perdere lucidità. Nonostante le sue parole di pentimento e promesse di non contatto, le autorità rimangono vigili, anche perché gli ultimi messaggi alla vittima risultano recentissimi. Le misure restrittive saranno monitorate con attenzione, e in caso di rifiuto del braccialetto, il giudice potrebbe decidere di inasprire le condizioni cautelari.
Misure restrittive sotto il codice rosso
MIRANO (VENEZIA) – Il giovane ferrarese di 19 anni, coinvolto in una lunga scia di episodi di molestie e minacce contro l’ex fidanzata, è attualmente ricoverato nel reparto di psichiatria a Ferrara. Su di lui pende un provvedimento restrittivo che verrà notificato non appena sarà dimesso. Il ragazzo potrebbe ricevere un braccialetto elettronico, con soglia di distanza minima dalla vittima: se superata, scatterà un allarme sia per lui che per la ragazza, che disporrà di un ricevitore di segnalazione.
Attualmente, la procura di Venezia ha attivato il codice rosso: il giovane non potrà avvicinarsi né alla ex fidanzata né ai suoi familiari. Le aree coperte dal provvedimento comprendono sia la casa materna nel Vicentino, sia l’abitazione degli zii a Mirano, dove la giovane si era rifugiata.
Dal letto dell’ospedale il contatto con Gino Cecchettin
Anche durante il ricovero, il giovane ha cercato di dare un segnale. Dal letto dell’ospedale ha telefonato a Gino Cecchettin, padre di Giulia, con il quale ha avuto un breve scambio in cui ha espresso rammarico per i messaggi pubblicati sui social, in cui esaltava la figura di Filippo Turetta. Un gesto che Cecchettin ha accolto con prudenza, preferendo non approfondire ulteriormente il dialogo.
Un tentativo di redenzione sotto sorveglianza
Il ragazzo ha attribuito le sue azioni a un disturbo bipolare, che sostiene lo abbia portato a perdere lucidità. Nonostante le sue parole di pentimento e promesse di non contatto, le autorità rimangono vigili, anche perché gli ultimi messaggi alla vittima risultano recentissimi. Le misure restrittive saranno monitorate con attenzione, e in caso di rifiuto del braccialetto, il giudice potrebbe decidere di inasprire le condizioni cautelari.
Misure restrittive sotto il codice rosso
MIRANO (VENEZIA) – Il giovane ferrarese di 19 anni, coinvolto in una lunga scia di episodi di molestie e minacce contro l’ex fidanzata, è attualmente ricoverato nel reparto di psichiatria a Ferrara. Su di lui pende un provvedimento restrittivo che verrà notificato non appena sarà dimesso. Il ragazzo potrebbe ricevere un braccialetto elettronico, con soglia di distanza minima dalla vittima: se superata, scatterà un allarme sia per lui che per la ragazza, che disporrà di un ricevitore di segnalazione.
Attualmente, la procura di Venezia ha attivato il codice rosso: il giovane non potrà avvicinarsi né alla ex fidanzata né ai suoi familiari. Le aree coperte dal provvedimento comprendono sia la casa materna nel Vicentino, sia l’abitazione degli zii a Mirano, dove la giovane si era rifugiata.
Dal letto dell’ospedale il contatto con Gino Cecchettin
Anche durante il ricovero, il giovane ha cercato di dare un segnale. Dal letto dell’ospedale ha telefonato a Gino Cecchettin, padre di Giulia, con il quale ha avuto un breve scambio in cui ha espresso rammarico per i messaggi pubblicati sui social, in cui esaltava la figura di Filippo Turetta. Un gesto che Cecchettin ha accolto con prudenza, preferendo non approfondire ulteriormente il dialogo.
Un tentativo di redenzione sotto sorveglianza
Il ragazzo ha attribuito le sue azioni a un disturbo bipolare, che sostiene lo abbia portato a perdere lucidità. Nonostante le sue parole di pentimento e promesse di non contatto, le autorità rimangono vigili, anche perché gli ultimi messaggi alla vittima risultano recentissimi. Le misure restrittive saranno monitorate con attenzione, e in caso di rifiuto del braccialetto, il giudice potrebbe decidere di inasprire le condizioni cautelari.
Misure restrittive sotto il codice rosso
MIRANO (VENEZIA) – Il giovane ferrarese di 19 anni, coinvolto in una lunga scia di episodi di molestie e minacce contro l’ex fidanzata, è attualmente ricoverato nel reparto di psichiatria a Ferrara. Su di lui pende un provvedimento restrittivo che verrà notificato non appena sarà dimesso. Il ragazzo potrebbe ricevere un braccialetto elettronico, con soglia di distanza minima dalla vittima: se superata, scatterà un allarme sia per lui che per la ragazza, che disporrà di un ricevitore di segnalazione.
Attualmente, la procura di Venezia ha attivato il codice rosso: il giovane non potrà avvicinarsi né alla ex fidanzata né ai suoi familiari. Le aree coperte dal provvedimento comprendono sia la casa materna nel Vicentino, sia l’abitazione degli zii a Mirano, dove la giovane si era rifugiata.
Dal letto dell’ospedale il contatto con Gino Cecchettin
Anche durante il ricovero, il giovane ha cercato di dare un segnale. Dal letto dell’ospedale ha telefonato a Gino Cecchettin, padre di Giulia, con il quale ha avuto un breve scambio in cui ha espresso rammarico per i messaggi pubblicati sui social, in cui esaltava la figura di Filippo Turetta. Un gesto che Cecchettin ha accolto con prudenza, preferendo non approfondire ulteriormente il dialogo.
Un tentativo di redenzione sotto sorveglianza
Il ragazzo ha attribuito le sue azioni a un disturbo bipolare, che sostiene lo abbia portato a perdere lucidità. Nonostante le sue parole di pentimento e promesse di non contatto, le autorità rimangono vigili, anche perché gli ultimi messaggi alla vittima risultano recentissimi. Le misure restrittive saranno monitorate con attenzione, e in caso di rifiuto del braccialetto, il giudice potrebbe decidere di inasprire le condizioni cautelari.
Misure restrittive sotto il codice rosso
MIRANO (VENEZIA) – Il giovane ferrarese di 19 anni, coinvolto in una lunga scia di episodi di molestie e minacce contro l’ex fidanzata, è attualmente ricoverato nel reparto di psichiatria a Ferrara. Su di lui pende un provvedimento restrittivo che verrà notificato non appena sarà dimesso. Il ragazzo potrebbe ricevere un braccialetto elettronico, con soglia di distanza minima dalla vittima: se superata, scatterà un allarme sia per lui che per la ragazza, che disporrà di un ricevitore di segnalazione.
Attualmente, la procura di Venezia ha attivato il codice rosso: il giovane non potrà avvicinarsi né alla ex fidanzata né ai suoi familiari. Le aree coperte dal provvedimento comprendono sia la casa materna nel Vicentino, sia l’abitazione degli zii a Mirano, dove la giovane si era rifugiata.
Dal letto dell’ospedale il contatto con Gino Cecchettin
Anche durante il ricovero, il giovane ha cercato di dare un segnale. Dal letto dell’ospedale ha telefonato a Gino Cecchettin, padre di Giulia, con il quale ha avuto un breve scambio in cui ha espresso rammarico per i messaggi pubblicati sui social, in cui esaltava la figura di Filippo Turetta. Un gesto che Cecchettin ha accolto con prudenza, preferendo non approfondire ulteriormente il dialogo.
Un tentativo di redenzione sotto sorveglianza
Il ragazzo ha attribuito le sue azioni a un disturbo bipolare, che sostiene lo abbia portato a perdere lucidità. Nonostante le sue parole di pentimento e promesse di non contatto, le autorità rimangono vigili, anche perché gli ultimi messaggi alla vittima risultano recentissimi. Le misure restrittive saranno monitorate con attenzione, e in caso di rifiuto del braccialetto, il giudice potrebbe decidere di inasprire le condizioni cautelari.
Misure restrittive sotto il codice rosso
MIRANO (VENEZIA) – Il giovane ferrarese di 19 anni, coinvolto in una lunga scia di episodi di molestie e minacce contro l’ex fidanzata, è attualmente ricoverato nel reparto di psichiatria a Ferrara. Su di lui pende un provvedimento restrittivo che verrà notificato non appena sarà dimesso. Il ragazzo potrebbe ricevere un braccialetto elettronico, con soglia di distanza minima dalla vittima: se superata, scatterà un allarme sia per lui che per la ragazza, che disporrà di un ricevitore di segnalazione.
Attualmente, la procura di Venezia ha attivato il codice rosso: il giovane non potrà avvicinarsi né alla ex fidanzata né ai suoi familiari. Le aree coperte dal provvedimento comprendono sia la casa materna nel Vicentino, sia l’abitazione degli zii a Mirano, dove la giovane si era rifugiata.
Dal letto dell’ospedale il contatto con Gino Cecchettin
Anche durante il ricovero, il giovane ha cercato di dare un segnale. Dal letto dell’ospedale ha telefonato a Gino Cecchettin, padre di Giulia, con il quale ha avuto un breve scambio in cui ha espresso rammarico per i messaggi pubblicati sui social, in cui esaltava la figura di Filippo Turetta. Un gesto che Cecchettin ha accolto con prudenza, preferendo non approfondire ulteriormente il dialogo.
Un tentativo di redenzione sotto sorveglianza
Il ragazzo ha attribuito le sue azioni a un disturbo bipolare, che sostiene lo abbia portato a perdere lucidità. Nonostante le sue parole di pentimento e promesse di non contatto, le autorità rimangono vigili, anche perché gli ultimi messaggi alla vittima risultano recentissimi. Le misure restrittive saranno monitorate con attenzione, e in caso di rifiuto del braccialetto, il giudice potrebbe decidere di inasprire le condizioni cautelari.
Misure restrittive sotto il codice rosso
MIRANO (VENEZIA) – Il giovane ferrarese di 19 anni, coinvolto in una lunga scia di episodi di molestie e minacce contro l’ex fidanzata, è attualmente ricoverato nel reparto di psichiatria a Ferrara. Su di lui pende un provvedimento restrittivo che verrà notificato non appena sarà dimesso. Il ragazzo potrebbe ricevere un braccialetto elettronico, con soglia di distanza minima dalla vittima: se superata, scatterà un allarme sia per lui che per la ragazza, che disporrà di un ricevitore di segnalazione.
Attualmente, la procura di Venezia ha attivato il codice rosso: il giovane non potrà avvicinarsi né alla ex fidanzata né ai suoi familiari. Le aree coperte dal provvedimento comprendono sia la casa materna nel Vicentino, sia l’abitazione degli zii a Mirano, dove la giovane si era rifugiata.
Dal letto dell’ospedale il contatto con Gino Cecchettin
Anche durante il ricovero, il giovane ha cercato di dare un segnale. Dal letto dell’ospedale ha telefonato a Gino Cecchettin, padre di Giulia, con il quale ha avuto un breve scambio in cui ha espresso rammarico per i messaggi pubblicati sui social, in cui esaltava la figura di Filippo Turetta. Un gesto che Cecchettin ha accolto con prudenza, preferendo non approfondire ulteriormente il dialogo.
Un tentativo di redenzione sotto sorveglianza
Il ragazzo ha attribuito le sue azioni a un disturbo bipolare, che sostiene lo abbia portato a perdere lucidità. Nonostante le sue parole di pentimento e promesse di non contatto, le autorità rimangono vigili, anche perché gli ultimi messaggi alla vittima risultano recentissimi. Le misure restrittive saranno monitorate con attenzione, e in caso di rifiuto del braccialetto, il giudice potrebbe decidere di inasprire le condizioni cautelari.
Misure restrittive sotto il codice rosso
MIRANO (VENEZIA) – Il giovane ferrarese di 19 anni, coinvolto in una lunga scia di episodi di molestie e minacce contro l’ex fidanzata, è attualmente ricoverato nel reparto di psichiatria a Ferrara. Su di lui pende un provvedimento restrittivo che verrà notificato non appena sarà dimesso. Il ragazzo potrebbe ricevere un braccialetto elettronico, con soglia di distanza minima dalla vittima: se superata, scatterà un allarme sia per lui che per la ragazza, che disporrà di un ricevitore di segnalazione.
Attualmente, la procura di Venezia ha attivato il codice rosso: il giovane non potrà avvicinarsi né alla ex fidanzata né ai suoi familiari. Le aree coperte dal provvedimento comprendono sia la casa materna nel Vicentino, sia l’abitazione degli zii a Mirano, dove la giovane si era rifugiata.
Dal letto dell’ospedale il contatto con Gino Cecchettin
Anche durante il ricovero, il giovane ha cercato di dare un segnale. Dal letto dell’ospedale ha telefonato a Gino Cecchettin, padre di Giulia, con il quale ha avuto un breve scambio in cui ha espresso rammarico per i messaggi pubblicati sui social, in cui esaltava la figura di Filippo Turetta. Un gesto che Cecchettin ha accolto con prudenza, preferendo non approfondire ulteriormente il dialogo.
Un tentativo di redenzione sotto sorveglianza
Il ragazzo ha attribuito le sue azioni a un disturbo bipolare, che sostiene lo abbia portato a perdere lucidità. Nonostante le sue parole di pentimento e promesse di non contatto, le autorità rimangono vigili, anche perché gli ultimi messaggi alla vittima risultano recentissimi. Le misure restrittive saranno monitorate con attenzione, e in caso di rifiuto del braccialetto, il giudice potrebbe decidere di inasprire le condizioni cautelari.
Rimani sempre aggiornato in tempo reale, iscriviti ai nostri canali Whatsapp e Telegram. Per segnalazioni 327 94 39 574