Muore la madre, i figli la portano in auto e si gettano nel fiume. Trovati senza vita dopo 7 giorni

Nel Sile ritrovati i corpi dei figli di Maria Bovo, la 77enne di Mirano morta giorni fa. Indagini sulle cause del dramma familiare.

17 ottobre 2025 09:12
Muore la madre, i figli la portano in auto e si gettano nel fiume. Trovati senza vita dopo 7 giorni -
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MIRANO – Il ritrovamento di un’auto sommersa nelle acque del Sile ha permesso di ricostruire, passo dopo passo, una tragedia familiare rimasta nascosta per giorni. I corpi di Rosita e Mauro Dal Corso, rispettivamente di 55 e 52 anni, sono stati rinvenuti all’interno della loro Renault Captur bianca, recuperata nel tratto di fiume all’altezza di Silea, vicino al porticciolo dell’osteria “Da Nea”. I due erano figli di Maria Bovo, la donna di 77 anni di Mirano il cui corpo era stato trovato pochi giorni prima nel medesimo corso d’acqua.

La scomparsa e il ritrovamento della madre

La vicenda aveva preso avvio il 10 ottobre, quando un cadavere femminile era affiorato dalle acque del Sile tra Roncade e Meolo. L’identità della vittima era rimasta sconosciuta fino a quando, attraverso il confronto con i familiari, si era scoperto trattarsi di Maria Bovo, residente a Mirano. L’autopsia disposta dalla Procura di Venezia aveva rivelato un particolare decisivo: la donna non era morta per annegamento, segno che il corpo era stato trasportato sul posto dopo il decesso.

Le ricerche dei figli e la scoperta dell’auto

La scomparsa dei figli, Rosita e Mauro, aveva fatto scattare nuove ricerche coordinate dai Carabinieri e dai Vigili del fuoco. Le operazioni hanno preso una svolta decisiva nel pomeriggio successivo, quando un elicottero dei Vigili del fuoco ha individuato un’auto sommersa nel tratto di fiume a Silea.
Durante il recupero del veicolo, i soccorritori hanno trovato all’interno due corpi senza vita, riconducibili ai figli della donna.

Le prime ricostruzioni investigative

Gli inquirenti ipotizzano che la morte dei tre familiari sia avvenuta nella stessa giornata del 9 ottobre. Secondo una ricostruzione preliminare, i due figli avrebbero trasportato la madre già priva di vita fino al porticciolo di Silea, dove l’auto sarebbe poi finita nel fiume.
Le posizioni dei corpi e i dettagli dell’abitacolo – la madre senza cintura, i figli ancora assicurati ai sedili – suggeriscono una sequenza compatibile con un gesto volontario o disperato, ma le indagini restano aperte.

Le indagini della Procura

Il pubblico ministero Giorgio Gava ha aperto un fascicolo conoscitivo senza indagati per chiarire ogni aspetto della vicenda. Gli esami autoptici sui corpi dei due fratelli e ulteriori rilievi tecnici sul veicolo serviranno a definire l’esatta dinamica e la causa dei decessi.

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