PADOVA – Studio: Esposizione ai PFAS e salute ossea
Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università di Padova e dell’Ospedale di Vicenza, finanziato dalla Regione Veneto attraverso il Consorzio per la Ricerca Sanitaria (CORIS), ha rilevato che l’esposizione prolungata ai PFAS (sostanze perfluoroalchiliche) può influenzare il metabolismo osseo, alterando i livelli di calcio nel corpo umano. I risultati di questo studio sono stati pubblicati sulla rivista internazionale Chemosphere e hanno coinvolto 1.174 adulti provenienti da un’area fortemente contaminata da PFAS.
L’effetto dei PFAS sulla salute ossea
I PFAS, presenti in vari prodotti industriali e di consumo, suscitano preoccupazioni per i potenziali effetti dannosi sulla salute umana, tra cui l’osteoporosi. Il professor Carlo Foresta, coordinatore dello studio, ha evidenziato che l’esposizione ai PFAS sembra incidere direttamente sulla salute ossea, causando una riduzione della densità ossea anche in giovani residenti nell’area rossa del Veneto. In particolare, è stata riscontrata un’interferenza dei PFAS sul recettore della vitamina D, essenziale per la calcificazione ossea e l’assorbimento del calcio.
I risultati dello studio
Nel corso dello studio, i ricercatori hanno valutato i livelli di PFAS, calcio, vitamina D e paratormone nel sangue di 655 uomini e 519 donne. I risultati hanno mostrato che i soggetti con concentrazioni più elevate di PFAS presentavano anche livelli più alti di calcio nel sangue, suggerendo un’interferenza dei PFAS nell’osso.
Meccanismi biologici coinvolti
Secondo il professor Andrea Di Nisio, l’aumento del calcio potrebbe essere dovuto a diversi fattori, tra cui un maggiore assorbimento intestinale di calcio. Tuttavia, i livelli di vitamina D e paratormone non sono stati modificati, indicando un’interferenza dei PFAS con l’attività ossea.
L’urgente bisogno di ulteriori ricerche
Il crescente impatto ambientale dei PFAS, in particolare nelle regioni come il Veneto, richiede ulteriori studi per comprendere meglio le implicazioni per la salute pubblica. L’incremento di osteoporosi e altre malattie ossee tra la popolazione esposta ai PFAS sottolinea l’importanza di politiche di prevenzione più efficaci.
Conclusioni
Il professor Carlo Foresta ha sottolineato che l’esposizione ai PFAS potrebbe avere conseguenze sulla salute a lungo termine, in particolare sulla salute ossea. L’interferenza dei PFAS con l’osso e il rilascio di calcio sono stati evidenziati nello studio.
Schede di approfondimento
Lo studio è stato finanziato nel 2021 e ha coinvolto il reclutamento dei pazienti residenti nell’area rossa della provincia di Vicenza. Il gruppo di lavoro è composto da diversi ricercatori provenienti dalle università di Padova e Napoli, nonché dall’Ospedale di Vicenza.
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