Venezia, 26 novembre 2024 – Il Presidente di Confapi Venezia, Marco Zecchinel, interviene sulla crisi del settore automobilistico europeo, confermata dai dati sull’andamento dell’industria veneta nel secondo semestre del 2024.
Zecchinel, reduce da un viaggio in Cina, evidenzia la competizione feroce nel mercato automobilistico cinese, focalizzato sulla mobilità elettrica. “Se il futuro dell’auto è elettrico, l’Europa rischia di perdere terreno”, afferma Zecchinel.
La sfida della Cina nel settore automobilistico elettrico
Secondo Zecchinel, in Cina molti marchi automobilistici internazionali hanno lasciato il mercato, sostituiti da vetture cinesi di qualità a costi inferiori. “I consumatori cinesi preferiscono auto elettriche più convenienti rispetto a quelle europee,” spiega Zecchinel.
Zecchinel sottolinea la necessità di una transizione graduale verso l’elettrico per proteggere le imprese italiane e la manodopera del settore automobilistico. “L’Europa non può permettersi di diventare un mero assemblatore di automobili prodotte in Cina o negli Stati Uniti,” aggiunge, evidenziando l’importanza di un piano strategico per evitare il declino del settore europeo.
La leadership cinese nella mobilità elettrica
Zecchinel cita l’esempio della Cina, dove quasi la metà delle vetture in circolazione sono elettriche. Con oltre 50 produttori automobilistici e una produzione annua di oltre 30 milioni di veicoli, la Cina supera la produzione combinata dei principali costruttori mondiali. In confronto, l’Europa ha numeri significativamente inferiori, con la Germania che produce 3,5 milioni di veicoli all’anno, la Spagna 2 milioni e l’Italia 500.000. “Oggi siamo il settimo produttore europeo,” conclude Zecchinel, sottolineando il cambiamento radicale della situazione.
Un futuro incerto per l’industria automobilistica europea
L’intervento di Zecchinel mette in evidenza la sfida globale che il settore automobilistico europeo sta affrontando, con la crescente competizione proveniente dalla Cina. La transizione verso la mobilità elettrica deve essere gestita con cura per preservare le aziende locali e la manodopera specializzata, pilastri dell’economia europea.
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