JESOLO – La battaglia contro il commercio abusivo e le attività non autorizzate continua con forza a Jesolo. Nel pomeriggio di ieri, un’importante operazione della Polizia Locale ha portato a risultati notevoli lungo l’intero arenile cittadino. Questo intervento rientra in una serie di azioni mirate a contrastare la diffusione di merce contraffatta e le pratiche di trattamenti estetici senza autorizzazione.
Sequestro di oltre 700 oggetti contraffatti
Gli agenti hanno messo sotto controllo l’intera area del litorale, portando al sequestro di oltre 700 oggetti. La merce confiscata include asciugamani, borse, vestiti e occhiali, tutti recanti loghi di prestigiose griffe internazionali. Tuttavia, si è accertato che tali articoli erano falsi. L’operazione ha mirato a smantellare il commercio di questi articoli contraffatti, che sono stati sequestrati per prevenire la loro vendita.
17 verbali e sanzioni a clienti di massaggiatori abusivi
Oltre ai sequestri, la Polizia Locale ha elevato 17 verbali per diverse violazioni, tutte legate al commercio abusivo e alla pratica non autorizzata di trattamenti estetici. Quattro delle persone sanzionate erano clienti di massaggiatori senza qualifica. Questi operatori non solo erano privi di licenze adeguate, ma non rispettavano neppure le più basilari norme igieniche, mettendo a rischio la salute dei clienti.
Il sindaco De Zotti: “Il contributo di tutti è fondamentale”
Il sindaco di Jesolo, Christofer De Zotti, ha sottolineato l’importanza della cooperazione tra le forze dell’ordine e i cittadini. “Le operazioni che abbiamo condotto recentemente hanno portato al sequestro di grandi quantità di merce contraffatta e all’applicazione di numerose sanzioni, inclusi provvedimenti di DASPO. Queste azioni sono essenziali per contrastare l’abusivismo, ma è altrettanto cruciale che i cittadini e i turisti facciano la loro parte. Evitare di acquistare da venditori abusivi e non sottoporsi a trattamenti estetici da parte di massaggiatori improvvisati è fondamentale per garantire la sicurezza e la salute pubblica.”
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