Dopo una lunga e intensa durata di nove mesi, il progetto Green Blood si avvia alla conclusione lasciando un’impronta tangibile e partecipata nel territorio veneto. L’iniziativa, promossa da Avis Regionale Veneto in collaborazione con Legambiente Veneto, ha coinvolto oltre 500 studenti tra i 14 e i 17 anni, insieme a genitori, insegnanti ed educatori, con l’obiettivo di sensibilizzare su temi cruciali: la salute, la donazione di sangue e plasma, il volontariato e la tutela ambientale.
Avis si è occupata di sensibilizzare sul valore della donazione e sulla responsabilità condivisa per la salute, mentre Legambiente ha guidato gli studenti nell’educazione ambientale con focus sul riciclo, il cambiamento climatico e la pulizia degli spazi pubblici. A supporto del percorso formativo, le psicologhe Rosaria Milani ed Elisa Massimo hanno offerto un approccio educativo mirato e coinvolgente.
Oltre 500 studenti coinvolti e 60 incontri formativi per adulti
Il nucleo del progetto si è sviluppato sia all’interno che all’esterno delle aule: 20 laboratori scolastici, per un totale di 380 ore, sono stati rivolti ai ragazzi degli Istituti Filippin di Pieve del Grappa e delle sedi Enaip di Padova, Dolo, Vicenza, Verona e Rovigo. Parallelamente, gli adulti hanno partecipato a 60 incontri formativi per un totale di 120 ore, facilitando un dialogo intergenerazionale sui valori del benessere individuale e collettivo.
Durante gli incontri, i giovani hanno riflettuto sul concetto olistico di salute, che unisce corretti stili di vita, solidarietà e rispetto per l’ambiente. Il risultato? La produzione di oltre 30 elaborati creativi, tra canzoni trap, video animati, fumetti, reportage fotografici e cartelloni tematici, racchiusi nel “Kit degli attrezzi” ora disponibile online sul sito avisveneto.it.
Un progetto per formare cittadini consapevoli
«Abbiamo costruito un ponte tra generazioni – ha sottolineato Luca Marcon, presidente di Avis Veneto – fondato sul concetto di “Noi”, un impegno collettivo che unisce la cura di sé, la donazione, e la tutela dell’ambiente. Il riscontro ricevuto da parte di giovani e adulti ci conferma l’importanza di percorsi come Green Blood per promuovere messaggi valoriali forti e condivisi».
Sulla stessa linea anche Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto, che ha evidenziato come Green Blood abbia rappresentato una preziosa occasione di collaborazione per affrontare insieme emergenze ambientali e sociali: «Attraverso l’educazione ambientale e la cittadinanza attiva, il progetto ha voluto offrire strumenti concreti per favorire la transizione ecologica e una maggiore consapevolezza civica».
Il protagonismo degli studenti come chiave del successo
La partecipazione degli studenti è stata il motore pulsante di tutto il progetto. Rosaria Milani, psicologa e co-conduttrice dei laboratori, ha raccontato come i ragazzi siano stati incoraggiati a esprimersi liberamente, utilizzando linguaggi contemporanei per veicolare concetti importanti come il volontariato, la solidarietà e l’ecosostenibilità. «La risposta è stata entusiasta – ha spiegato – e gli elaborati realizzati raccontano un mondo giovanile pronto ad assumersi responsabilità e ad agire per il bene comune».
Il progetto, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche della Famiglia – proseguirà nei prossimi mesi con incontri di restituzione, in cui verranno presentati pubblicamente i materiali prodotti da studenti e adulti, in un dialogo aperto e costruttivo.
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