GECO 2025 a Conegliano: l’economia cooperativa come risposta alla fuga dei giovani dal territorio
Alla Giornata dell’Economia Cooperativa di Conegliano, Michele Dorigatti lancia un appello: “Serve più partecipazione per fermare la fuga dei giovani”.
TREVISO – L’allarme lanciato dal rendiconto sociale provinciale dell’INPS 2024 fotografa una situazione preoccupante: in provincia di Treviso circa 350.000 giovani risultano inattivi o emigrati. A partire da questi dati, durante la seconda edizione di GECO – Giornata dell’Economia Cooperativa, è arrivato un forte appello a rimettere al centro i giovani e la partecipazione economica come strumenti per contrastare l’esodo generazionale.
L’evento, promosso da Confcooperative Belluno e Treviso in collaborazione con Confcooperative Pordenone e la Scuola di Economia Civile (SEC), si è svolto al Campus San Francesco di Conegliano, con il patrocinio di Regione del Veneto, Province di Belluno e Treviso, Città di Conegliano, Camera di Commercio Treviso-Belluno|Dolomiti e RAI Veneto.
Il monito di Michele Dorigatti
Tra i relatori, Michele Dorigatti, fondatore e consigliere di amministrazione della SEC – Scuola di Economia Civile e docente di etica economica, ha sottolineato la gravità del fenomeno e la responsabilità collettiva nel costruire alternative credibili per i giovani.
«I dati pubblicati – ha dichiarato Dorigatti – descrivono una realtà allarmante non solo in provincia di Treviso, ma in tutta Italia. Un numero troppo elevato di giovani lascia le nostre comunità e si trasferisce all’estero non solo per formarsi, ma perché non trova opportunità stabili di crescita professionale. È fondamentale che l’impresa cooperativa, in quanto impresa della comunità, offra spazi reali di partecipazione e co-progettazione per il mondo giovanile».
Il docente ha poi evidenziato come la democrazia economica e la partecipazione attiva rappresentino strumenti chiave per trattenere sul territorio i talenti e persino per riattrarre chi ha scelto di emigrare. «Questo è il ruolo che la cooperazione deve assumere – ha aggiunto – per frenare l’emorragia di capitale umano e sociale che impoverisce non solo le famiglie, ma anche il tessuto produttivo e l’intera comunità».
Un confronto sul futuro dell’economia civile
La giornata di studio ha offerto un ampio spazio di dialogo tra istituzioni, mondo produttivo e società civile, con l’obiettivo di promuovere un modello economico centrato sulla persona e sulla sostenibilità sociale.
Attraverso panel, testimonianze e laboratori di approfondimento, GECO ha esplorato i valori dell’economia cooperativa come motore di innovazione sociale, in grado di coniugare etica, efficienza e coesione territoriale.
Il ruolo delle cooperative per le nuove generazioni
L’appello emerso da Conegliano è chiaro: investire sui giovani significa rinnovare le forme di partecipazione economica e sociale. Le imprese cooperative, grazie alla loro natura inclusiva e comunitaria, possono diventare luoghi di formazione, lavoro e appartenenza, restituendo ai territori energie nuove e competenze qualificate.
In un contesto segnato da spopolamento e disoccupazione giovanile, la cooperazione si propone come strumento di rigenerazione territoriale, capace di connettere etica e impresa e di costruire un’economia più umana e sostenibile.