CARCERI (PADOVA). Nella notte tra venerdì 19 e sabato 20 gennaio, fleximan è tornato in azione a Carceri in provincia di Padova: l’autovelox situato su via Degora Al Di Quà, in direzione del comune, è stato letteralmente tagliato con un flessibile. Questo atto di vandalismo, che alcuni già attribuiscono al misterioso “Fleximan”, ha suscitato un’ampia gamma di reazioni tra i residenti e gli automobilisti della zona.
Reazioni della comunità: tra indignazione e approvazione
Il risveglio di sabato mattina ha rivelato l’inatteso scenario: l’autovelox, noto per aver generato numerose multe a causa del limite di 90 km/h imposto sulla strada, giaceva a terra, inerte. Molti passanti non hanno esitato a fermarsi per immortalare il momento con fotografie, mentre alcuni automobilisti, in un misto di esultanza e sollievo, hanno festeggiato suonando i clacson alla vista dell’apparecchio abbattuto.
La sicurezza stradale
Nonostante il gesto possa essere interpretato come una forma di ribellione contro quello che alcuni percepiscono come un eccessivo controllo sulla velocità, sorge spontaneo interrogarsi sulle implicazioni in termini di sicurezza stradale. L’autovelox, infatti, era stato installato per garantire il rispetto dei limiti di velocità e, di conseguenza, la sicurezza dei pedoni e degli automobilisti.
Interventi delle Autorità
Le autorità locali si sono immediatamente mobilitate per indagare sull’accaduto, evidenziando preoccupazioni per il crescente fenomeno di vandalismo e per le possibili ripercussioni sulla sicurezza pubblica. Al momento, non è chiaro se l’autovelox verrà sostituito o meno, né quali saranno le misure adottate per prevenire episodi simili in futuro.
La distruzione dell’autovelox ha scatenato un vivace dibattito tra i cittadini: da un lato, c’è chi esalta l’azione come un simbolo di libertà e di resistenza contro la percezione di una sorveglianza oppressiva; dall’altro, vi sono coloro che condannano fermamente il gesto, sottolineando l’importanza del rispetto delle regole per la sicurezza collettiva.
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