Venezia – In un’importante svolta per il dibattito sul suicidio medicalmente assistito in Italia, l’Azienda Sanitaria Regionale del Veneto ha dato il via libera senza ostacoli ad una richiesta di fine vita. Questa è la seconda volta che tale decisione viene presa nella regione, aprendo la strada a un’opzione di scelta per i pazienti che soffrono di gravi malattie terminali.
Annuncio dell’Associazione Luca Coscioni
L’annuncio è stato fatto dall’Associazione Luca Coscioni, che ha svolto un ruolo determinante nell’assistere la paziente, Gloria (nome di fantasia), nel suo percorso di richiesta di suicidio medicalmente assistito. Gloria, una donna veneta di 78 anni affetta da una malattia oncologica, ha rilasciato una dichiarazione in cui spiega le sue motivazioni: “Ho vissuto periodi pesanti con forza e volontà per affrontarli, ma le mie sofferenze sono diventate insopportabili. Nonostante tutto, l’ultima parola per me sarà ‘la vita è bella’, ma desidero terminare la mia vita con dignità.”
Procedura di verifica delle condizioni
La procedura per accedere al suicidio assistito è durata circa 6 mesi, durante i quali l’azienda sanitaria e il Comitato etico hanno esaminato attentamente le condizioni di Gloria e le modalità del suo desiderio di porre fine alla vita. La richiesta è stata presentata ai legali dell’Associazione Luca Coscioni, che hanno fornito supporto legale ed emotivo alla paziente lungo tutto il percorso.
Conformità ai requisiti della sentenza Cappato
L’azienda sanitaria ha valutato la situazione di Gloria sulla base dei requisiti stabiliti dalla sentenza Cappato della Corte costituzionale. È stato accertato che la paziente ha fatto una scelta autonoma e consapevole di procedere con il suicidio assistito, che la sua patologia oncologica è irreversibile e causa una sofferenza da lei stessa considerata intollerabile. È stato inoltre stabilito che i trattamenti antitumorali mirati costituiscono il suo unico sostegno vitale.
Approvazione del Comitato etico
A fine marzo 2023, l’azienda sanitaria ha comunicato a Gloria che anche il Comitato etico ha rilevato la sussistenza dei requisiti previsti dalla sentenza 242/19 della Consulta, confermando la conformità della sua richiesta di suicidio assistito. Questo passo fondamentale ha segnato un ulteriore progresso nel riconoscimento del diritto alla scelta di mettere fine alla propria vita in circostanze estreme.
Prossimi passi
Dopo l’approvazione della richiesta, l’azienda sanitaria ha comunicato a Gloria la tipologia di farmaco idoneo per il suicidio assistito e le relative modalità di assunzione. Inoltre, l’azienda si è impegnata a fornire la strumentazione necessaria per l’autosomministrazione del farmaco letale. Il Servizio sanitario regionale garantirà il supporto e l’assistenza necessari nell’immediatezza dell’evento.
Il precedente delle Marche
L’Associazione Luca Coscioni ricorda che il primo italiano ad aver avuto accesso al suicidio medicalmente assistito in Italia è stato Federico Carboni, nelle Marche, quasi un anno fa. Tuttavia, a differenza del caso di Gloria, Carboni ha dovuto affrontare personalmente i costi del macchinario necessario, che è stato acquistato grazie a una raccolta fondi.
Un dibattito in evoluzione
L’approvazione di una seconda richiesta di suicidio assistito nel Veneto testimonia l’evoluzione del dibattito sulla fine della vita in Italia. Se da un lato vi sono sostenitori che sottolineano il diritto alla scelta individuale in casi di sofferenza insopportabile, dall’altro ci sono coloro che sollevano preoccupazioni etiche e morali riguardo a questa pratica. La società continua a confrontarsi su questioni complesse e delicate, cercando di trovare un equilibrio tra l’autonomia individuale e la protezione della vita umana.
Un futuro incerto
Nonostante l’approvazione di una seconda richiesta di suicidio assistito nel Veneto, il dibattito sul tema è destinato a continuare. Le normative e le leggi che regolamentano il suicidio medicalmente assistito in Italia sono ancora in fase di definizione e dibattito, con diverse posizioni che si scontrano. Sarà interessante seguire gli sviluppi futuri e l’impatto che queste decisioni avranno sul sistema sanitario e sulla società nel suo complesso.
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