Otto miliardi e 700 milioni di euro esportati: la Marca tiene, ma lo scenario globale si ridisegna
Export Marca Trevigiana stabile nei primi nove mesi del 2025: calano gli Usa, crescono Cina ed Emirati Arabi Uniti.
TREVISO – L’export della Marca Trevigiana tiene, ma la geografia dei mercati internazionali sta cambiando in modo evidente. I dati relativi ai primi nove mesi del 2025 raccontano di un sistema produttivo che continua a reggere le pressioni esterne, pur in un contesto globale sempre più complesso e frammentato, dove alcune destinazioni storiche rallentano mentre nuove aree mostrano segnali di forte espansione.
I numeri dell’export: lieve flessione, quadro stabile
Da gennaio a settembre 2025 le imprese trevigiane hanno esportato 8 miliardi e 700 milioni di euro, registrando una perdita di 28 milioni e 300 mila euro rispetto allo stesso periodo del 2024. In termini percentuali si tratta di una flessione contenuta, pari allo 0,3%, che conferma una sostanziale tenuta del sistema manifatturiero e artigiano del territorio, nonostante le tensioni geopolitiche e le incertezze sui mercati internazionali.
Stati Uniti in calo, ma senza crolli
Tra i mercati che segnano una battuta d’arresto spiccano gli Stati Uniti, che registrano un -7% rispetto al 2024. Un dato che riflette un rallentamento della domanda e una fase di maggiore prudenza negli scambi, ma che non mette in discussione il ruolo strategico del mercato americano per molte imprese della Marca, soprattutto nei comparti a più alto valore aggiunto.
Cina ed Emirati in forte accelerazione
Di segno opposto l’andamento di alcuni mercati extraeuropei. La Cina mostra una crescita significativa, con un +7,7%, confermandosi un’area sempre più centrale per le esportazioni trevigiane. Ancora più marcato il balzo degli Emirati Arabi Uniti, che fanno segnare un impressionante +54,2%, segnale di un interesse crescente verso i prodotti del territorio, in particolare quelli legati alla qualità, al design e alla manifattura specializzata.
Europa: segnali di timida ripresa
Sul fronte europeo, i dati indicano una lieve ripresa dei mercati storici. La Germania cresce dello 0,6%, mentre la Francia registra un +1,3%. Incrementi contenuti, ma significativi, che suggeriscono una progressiva stabilizzazione dopo le difficoltà degli ultimi anni e confermano il ruolo centrale dell’Europa per l’export della Marca Trevigiana.
Il ruolo delle micro e piccole imprese
A sottolineare il quadro è Armando Sartori, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana, che richiama l’attenzione sulla necessità di sostenere il tessuto produttivo più diffuso: «In questa fase le micro e piccole imprese vanno sostenute, sono loro a fare la differenza nell’export di qualità».